rotate-mobile
Politica Lugo

Lo stato di salute delle Unioni di Comuni: la Bassa Romagna fa scuola in Regione

Secondo la classificazione regionale, la Bassa Romagna è al primo posto per il numero di funzioni conferite e livelli di programmazione strategica e organizzativa, rientrando tra le cosiddette unioni mature

Si è tenuto giovedì il seminario organizzato dall’Assessorato al bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità della Regione Emilia-Romagna per fare il punto sullo stato di salute delle Unioni emiliano-romagnole in base ai dati rilevati rispetto al bando del Piano di Riordino Territoriale 2018 e ai risultati raggiunti in termini di servizi a famiglie e imprese presentati dalle stesse Unioni.

Dopo l’introduzione del Direttore della Regione Francesco R. Frieri sugli obiettivi del PRT 2018- 20, Alessandro Spano dell’Università di Cagliari ha presentato i risultati della ricerca “Le Unioni di Comuni in Italia – Criticità, suggerimenti e opportunità di sviluppo”, effettuata su un campione significativo delle Unioni a livello Nazionale. Lo studio ha evidenziato come la pianificazione strategica rivesta un ruolo fondamentale in questo tipo di enti per ridurne le criticità a livello organizzativo e funzionale. A seguire Elettra Malossi ha steso un primo bilancio del Piano di Riordino Territoriale e Chiara Mancini ha presentato i dati di sintesi delle carte di identità delle Unioni, uno strumento di rendicontazione sociale per avvicinare la cittadinanza alle amministrazioni. Il seminario è proseguito con le testimonianze di alcune Unioni di Comuni.

Il Direttore Generale dell’Unione della Bassa Romagna Marco Mordenti e la dirigente del servizio di Promozione Territoriale, Comunicazione e Progetti Europei Nadia Carboni hanno illustrato i principali risultati realizzati nei cinque anni di mandato, mettendo in luce i progetti e i processi più innovativi sviluppati nel territorio. Secondo la classificazione regionale la Bassa Romagna è al primo posto per il numero di funzioni conferite e livelli di programmazione strategica e organizzativa, rientrando tra le cosiddette unioni mature. Dopo gli interventi di Anpi, Uncem e Anci, l’Assessora Regionale Emma Petitti ha chiuso i lavori, evidenziando la necessità sia di premiare le unioni più efficienti, che di sostenere con percorsi di sviluppo personalizzati le unioni maggiormente in difficoltà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo stato di salute delle Unioni di Comuni: la Bassa Romagna fa scuola in Regione

RavennaToday è in caricamento