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Ancisi (LpRa): "Verità sgradite al pd oscurate dalla presidente del consiglio comunale"

"Il Question Time è stato istituito il 24 marzo scorso. La Molducci ha accettato, per esempio, quelli: del 12 maggio, sulla rimozione di una panchina occupata da un senza tetto in via Mazzini;"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"La presidente del consiglio comunale, Molducci, ha respinto la nostra richiesta di discutere in consiglio comunale, come da regolamento, il nostro "Question Time" intitolato: "SE IL VOLONTARIATO ALLE FESTE DEL PD FA CRESCERE IL VOTO DEI DIPLOMI SCOLASTICI". La notizia era stata pubblicata dal nostro consigliere territoriale, Benzoni: ad alcuni giovani studenti il responsabile delle feste del PD ha certificato le ore prestate a servizio del suo Festival provinciale, perché possa essere loro riconosciuto dalle rispettive scuole, "per meriti culturali o sociali" (così dice la legge), dei "crediti formativi", validi per aggiungere un punteggio extra all'esame di maturità. Il responsabile stesso del PD ha dichiarato di aver "firmato quattro dichiarazioni, una l'anno scorso e tre in settembre", aggiungendo che gli era"stato chiesto dagli istituti scolastici". Restano da chiarire i seguenti punti importanti: 1) se e quali siano stati gli istituti scolastici che avrebbero impropriamente chiesto al responsabile della festa del PD di certificare le attività di volontariato svolte da loro studenti al servizio di una festa di partito; 2) quale sia stata la scuola presso cui il certificato dell'anno scorso sarebbe stata presentato, e con quale valutazione. Trasformeremo ora il Question Time in un'interrogazione al sindaco, sfidando la Molducci ad iscriverla tra i lavori del consiglio comunale non oltre i 30 giorni massimi fissati dalla legge per la risposta, anziché a distanza di mesi e mesi, e anche di anni, come quasi sempre.

Le contesto però l'abuso compiuto ai danni di Lista per Ravenna, il secondo consecutivo dopo il rifiuto opposto al Question Time dell'8 ottobre sul mancato "FUNZIONAMENTO DELL'AVANZATISSIMO SISTEMA DI CONTROLLO PER IL FUNZIONAMENTO DEL PONTE MOBILE". Entrambi, infatti, rispettavano tutti i requisiti richiesti dal regolamento: "una o più domande formulate per iscritto in modo chiaro e sintetico", su "argomento di interesse pubblico connotato da urgenza", "particolare attualità politica o amministrati di interesse locale". Infatti, restando al caso in oggetto, la domanda al sindaco era una, chiara e sintetica: "Se, nel segno della massima trasparenza che deve essere garantita nell'esercizio di tutti servizi pubblici erogati alla cittadinanza, intende chiedere, opportunamente, all'Ufficio Scolastico Provinciale, di compiere i dovuti accertamenti, riferendone l'esito". L'interesse pubblico è dimostrato dal clamore sollevato dalla stampa, e non solo locale, perché il nostro Question Time è stato addirittura portato in Parlamento tramite un'interrogazione dell'on. Meloni al ministro dell'Istruzione; l'urgenza è fare chiarezza immediata sugli aspetti oscuri della vicenda di fronte ad un'opinione pubblica perplessa; l'attualità politica è evidente, perché il caso è esploso la settimana scorsa e la risposta del PD è stata del 10 ottobre; l'interesse locale di tale attualità politica è macroscopico, trattandosi del corretto funzionamento di istituti scolastici ravennati. A questi requisiti, la Molducci ha aggiunto, di sua illegittima invenzione, che la risposta non deve competere ad enti diversi dal Comune di Ravenna: ma noi abbiamo chiesto al sindaco solo se intendeva, tramite l'assessorato comunale all'Istruzione, richiedere gli accertamenti di competenza dell'Ufficio Scolastico Provinciale. Bastava rispondere sì o no, ed eventualmente perché.

''COSA PIACE O NO ALLA PRESIDENTESSA''

Il Question Time è stato istituito il 24 marzo scorso. La Molducci ha accettato, per esempio, quelli: del 12 maggio, sulla rimozione di una panchina occupata da un senza tetto in via Mazzini; del 23 giugno, sulla diossina nel mais sbarcato al porto quattro mesi e mezzo prima; del 26 agosto sulle cellule ISIS a Ravenna. Non ne discuto l'importanza, rivendicando solo il pari trattamento.

Ragion per cui la Molducci avrebbe fatto meglio a dire: "Sono pagata bene per svolgere, con poca fatica,un 'lavoro', che mi chiede, per Statuto e Regolamento, di esercitate le mie 'attribuzioni con imparzialità ed equità', di promuovere 'ogni azione necessaria per la tutela dei diritti dei consiglieri comunali' e 'da parte del Consiglio, le forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze'. In questo posto sono stata però messa per scelta del mio partito, che si chiama PD, sulla base del cui riconoscimento dei miei meriti aspiro a più alti riconoscimenti. Non posso dunque accettare domande a cui sgradiamo dare risposte". Ossia, con Caterina Caselli: "La verità ci fa male, lo sai. Per questo, una cosa mi piace e quell'altra no". Peccato che, con Lista per Ravenna, non finisca mai così".

Alvaro Ancisi, capogruppo

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