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Luci spente contro il caro bollette a Faenza, opposizione all'attacco: "Così si creano problemi di sicurezza"

"Diversi punti sensibili della città, e in particolare le zone residenziali, subiranno inevitabilmente limitazioni alla sicurezza con possibili problemi"

"La scelta di sospendere l’illuminazione pubblica tra l’1.00 e le 5.00 del mattino del comune di Faenza per far fronte agli aumenti dei costi energetici è già stata criticata in quanto diversi punti sensibili della città, e in particolare le zone residenziali, subiranno inevitabilmente limitazioni alla sicurezza con possibili problemi". A dirlo è Roberta Conti, segretaria e consigliera comunale della Lega di Faenza.

"L’eccezione fatta per le luminarie natalizie, che saranno presenti con tecnologia a basso consumo, deve comunque far riflettere - dice la consigliera - È possibile per questa amministrazione pubblica programmare e non dover intervenire a danni fatti o a supporto di cooperative in difficoltà, leggasi per la gestione della piscina? La situazione era già grave diversi mesi fa, per non dire a fine 2021 e gli interventi non sono mai preventivi, ma a riparazione. Quando la giunta Isola proverà a programmare la propria amministrazione? I rischi per la sicurezza stradale e pubblica nelle ore notturne sono conclamati, siamo assolutamente favorevoli alle luminarie natalizie, ma come saranno gestite e quanto sarà la spesa ai danni della sicurezza in città? Quanto influiranno le decisioni della giunta sul bilancio comunale? Aiutando la piscina comunale non si apre un precedente che potrebbe poi essere reclamato da altre società sportive che utilizzano impianti pubblici?”.

Sul tema interviene anche Alessandro Vitali del Popolo della Famiglia di Faenza: "Apprendiamo con preoccupazione la notizia dello spegnimento dell’illuminazione pubblica dall’una alle cinque di mattina. Se da una parte la giunta comunale si trova a far fronte ad evidenti problematiche circa la gestione dei costi energetici, dall’altro si pone un problema legato alla sicurezza e al degrado, fattori che caratterizzano in negativo la nostra città. Un provvedimento quasi scontato, chissà se inevitabile ci domandiamo, che pone giustamente l’accento sulla mancanza di lungimiranza della giunta faentina. Anzitutto per la gestione della criminalità e del degrado, che risulta essere un problema critico per il tessuto faentino, sia esso centrale o periferico. In seconda istanza, comuni a noi limitrofi stanno rinnovando da anni la rete pubblica, tramite l’installazione di luci a led, diminuendo l’impatto economico ed ambientale. Su questo ultimo punto, l’amministrazione deve fare una doverosa riflessione, cercando di capire che senza un piano strategico e di visione sul tema delle energie rinnovabili non si può tergiversare e perdere ulteriore tempo. Per far fronte a questa situazione di emergenza, crediamo che sia opportuno un incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio con tutti i metodi in possesso dal Comune per tutelare i cittadini faentini bilanciare lo spegnimento della pubblica illuminazione. Infine un commento circa i fondi del Pnnr, tanto amato dal governo Draghi; essendo soldi legati strettamente ai bandi cui il Comune deve partecipare, non sono utilizzabili per fare fronte a tale emergenza economica. Una vera e propria doccia fredda per la città".

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