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Castel Bolognese, "Cambiamo insieme": "Riqualificare il centro a 360 gradi"

"La rivitalizzazione e il recupero di un centro storico deve avvenire con la sinergia di tutti questi fattori e con il loro contemporaneo sviluppo", afferma Lucio Borghesi, portavoce della lista civica "Cambiamo insieme"

"Per noi la riqualificazione del centro storico, ossia l’agglomerato all’interno del perimetro delle vecchie mura, deve essere complessiva e a 360 gradi". Così Lucio Borghesi, portavoce della lista civica "Cambiamo insieme", il quale sottolinea come debbano "essere prese in considerazione la Viabilità in senso lato, il Commercio, i Recuperi Edilizi per incentivare le persone a riabitare in centro e non solo, la riqualificazione di tutte le Piazze (Bernardi, Fanti, Borghi, Camerini, collegandole tra di loro), la riqualificazione dei Portici e di tutte le Strade, l’Illuminazione, il Verde, la Vita sociale, le Manifestazioni, gli Eventi, le Sagre e altro. La rivitalizzazione e il recupero di un centro storico deve avvenire con la sinergia di tutti questi fattori e con il loro contemporaneo sviluppo".

"Tra le altre cose abbiamo suggerito di rivedere l’uso degli spazi al piano terra nel Chiostro Comunale - continua Borghesi - di dare incentivi e sgravi fiscali per le attività commerciali; rivedere la zona dell’ospedale, il parcheggio in piazzale Roma, il transito e la sosta delle corriere, la sistemazione del mercato, la riqualificazione di via Ginnasi. Quando si parla di Identità del Paese noi crediamo che la forza del nostro centro storico, interamente progettato sul finire del XIV secolo, consista nel recupero e nella rigenerazione del sistema delle piazze, del sistema dei portici e del sistema di aggregazione degli isolati". 

"Riguardo la via Emilia, che divide quasi a metà il centro, da tempo e in attesa di una fantomatica circonvallazione proponiamo di adottare soluzioni alternative come quella di chiuderla sempre il sabato e/o la domenica, di farla diventare a senso unico utilizzando come senso contrario viale Umberto I, rendere gratuito il tratto autostradale tra Imola e Faenza almeno per i mezzi pesanti, mettere il divieto di transito per i mezzi che trasportano materiali pericolosi, dislocarvi parte del mercato ambulante - aggiunge il portavoce della lista civica -. La riqualificazione del centro non può non prescindere da questo".

"Abbiamo chiesto a più riprese all’amministrazione di dotarsi di un “progetto complessivo” ma vedendola ora concentrata solo su piazza Bernardi e piazza Fanti ci lascia molto perplessi - aggiunge -. Non vorremmo fossero due interventi di semplice restyling fine a se stessi, solo per spendere soldi in cassa, perché nel qualcaso sarebbero soldi spesi veramente male col rischio di avere due piazze pavimentate ma vuote. Sulla disputa della riapertura di mezza piazza Bernardi pensiamo che alcuni interventi e soluzioni possano essere intrapresi anche in maniera sperimentale, evolutiva e variabile per capire e monitorare eventuali benefici o non rispetto alle attuali condizioni. Questo per evitare azioni, come quella della completa pedonalizzazione di piazza Bernardi 23 anni fa, che hanno creato solo immobilismo, desolazione e sconforto".

"A fine maggio 2015 presentammo al Tavolo di Confronto Permanente (TCP) dieci pagine di relazione e due tavole di ipotesi progettuali sul “recupero complessivo dell’intero centro storico” ma l’amministrazione non ha mai risposto in merito, così come non ha risposto alle proposte delle altre associazioni del tavolo - conclude -. Da giugno a novembre non c’è stato nessun incontro. Siamo ripartiti a dicembre parlando solo di piazza Bernardi e Fanti. Così si è perso tempo rivelatosi ora prezioso visto lo sblocco dei finanziamenti locali e i termini temporali per usarli. Perché in questi otto mesi non si è cercato di dotarsi di un “progetto complessivo” da realizzarsi anche per stralci? Abbiamo accolto favorevolmente l’istituzione di un Tcp che si occupi di recupero del centro storico ma chiediamo che sia maggiormente regolamentato, funzionante e funzionale".

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