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M5S, la conferenza del prof. Settis

"Una speranza, una guida ed un conforto per chi, nel piccolo delle proprie competenze e possibilità fa propri gli stessi temi, con a mente i principi fondamentali della Carta Costituzionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Straordinaria conferenza del Professor Salvatore Settis a Ravenna, replicata in un bellissimo incontro con gli studenti la mattina seguente.

Una speranza, una guida ed un conforto per chi, nel piccolo delle proprie competenze e possibilità fa propri gli stessi temi, con a mente i principi fondamentali della Carta Costituzionale, che nell’articolo 9 e nell’articolo 32 dimostrano come tutela della bellezza e della salute siano indivisibilmente legate e garantite solo attraverso la tutela e la conservazione del paesaggio.

Un grazie quindi per il preziosissimo evento al Professor Alberto Giorgio Cassani ed agli organizzatori: la Biblioteca Classense, il Comitato in difesa della Costituzione ed il Comitato Legalità e Democrazia di Ravenna.

L’incontro è stato perciò l’occasione per evidenziare al Professor Settis come anche nel nostro territorio, nonostante Corrado Ricci, nonostante la prima legge di tutela del paesaggio italiano di Rava e la prima Soprintendenza d’Italia nata qui, si sia giunti, oggi in modo ancor più inspiegabile perché nuove istanze di rispetto dell’ambiente dovrebbero essere ormai patrimonio di tutti, dicevamo, si sia giunti ad approvare devastazioni e vergogne che tanti cittadini cercano di evidenziare, molto spesso purtroppo inutilmente.

La distruzione del paesaggio costiero e delle pinete a causa delle estrazioni di metano che procederanno imperterrite fino al 2026 e verso cui il Comune di Ravenna ha tenuto la bocca ben chiusa, ed altre strane vicende in cui i privati o Enti molto potenti conducono Comuni e Soprintendenze addirittura ai tavoli di trattativa. Grazie a questo, possiamo dirlo senza tema di smentita, leggi e vincoli si “ammorbidiscono” fino a permettere di tutto.

Tre casi emblematici e molto simili: la riduzione della Pialassa del Piombone di oltre il 50% dello specchio d’acqua, a detta di moltissimi il primo passo verso la definitiva tombatura: anche qui un vincolo paesaggistico su tutta l’area che poi viene “ritrattato”.

Il magazzino di archeologia industriale ex-Sir alla Darsena, addirittura oggetto di un vincolo che, se l’appoggio della Soprintendenza e del Sindaco al progetto della nota catena di distribuzione commerciale già palesato a mezzo stampa procederà nonostante la risposta del Ministero, andrà addirittura a vanificare, caso unico in Italia, le norme urbanistiche in questo caso più stringenti, oltre ad opporsi ai dettami del codice dei Beni Culturali.

Ed infine la clamorosa vicenda dell’inceneritore di cippato presso il Palazzo San Giacomo e la Villa Romana di Russi, con un vincolo dapprima molto fermo e poi, parrebbe, appositamente ritagliato per consentire il progetto di PowerCrop.

A queste osservazioni la Soprintendenza di Ravenna, presente in sala, non ha dato alcuna risposta, se non chiedendo ai cittadini, dopo un vago intervento, di “starle vicino”… Alla Soprintendenza di Ravenna e Regionale, al Comune, alla Provincia ed alla Regione sono invece i cittadini a domandare di “star loro vicini”, tutelando con coraggio e fermezza e com’è nel loro (retribuito) compito, in primo luogo le leggi e i diritti della collettività.

L’opinione del professor Settis è stata molto chiara: il “rito romano”, ovvero quello del rispetto rigoroso delle leggi senza alcuna trattativa è il compito che spetta agli enti pubblici, sempre. Rito a cui si oppone il cosiddetto “rito ambrosiano”, che prevede la più ampia adattabilità delle norme “ad personam”.

Infine, il suggerimento a tutti i cittadini e agli studenti ad interessarsi attivamente della cosa pubblica, ovvero del bene comune. Racconta il professor Settis di comitati di avvocatesse molisane che sono riuscite a consociarsi e a fermare l’installazione selvaggia di migliaia di inutili pale eoliche; parla, crediamo non a caso, di cittadini che hanno fermato la devastazione di una piazza a La Spezia presso cui era prevista la distruzione di alberi secolari a favore di fantomatici “archetti”… Un incoraggiamento ed una speranza anche per moltissimi cittadini che stanno raccogliendo firme e si mobilitano contro la realizzazione, presso Palazzo Rasponi dalle Teste, nella piazza Kennedy, della nuova “Piazza delle Forche”…

Francesca Santarella, consigliere Movimento 5 Stelle

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