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"A Cervia nessuna attività mafiosa ha attecchito sul nostro territorio"

Cervia parteciperà venerdì al convegno di studi “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto” che si svolgerà a Bologna nella sede della Regione

Cervia parteciperà venerdì al convegno di studi “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto” che si svolgerà a Bologna nella sede della Regione. Nella tavola rotonda “Le politiche locali di fronte alle mafie”, a cui parteciperanno anche i comuni di Ravenna, Reggio Emilia, Casalecchio di Reno, la  Regione Emilia-Romagna, la Luiss University e il Deputato al Parlamento Europeo Salvatore Caronna, l’Assessore alla Programmazione Urbanistica e Pari Opportunità Fabiola Gardelli, presenterà l'esperienza del recupero dell’alloggio sottratto alla mafia per la realizzazione di una Casa Rifugio.

L’immobile, confiscato in via definitiva alla criminalità organizzata e assegnato al Comune di Cervia inizialmente era destinato ad alloggi di emergenza per famiglie in difficoltà poi l’anno scorso, la Giunta ha deciso di realizzare anche a Cervia un importante servizio di supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli. I lavori di ristrutturazione e i nuovi arredi sono stati cofinanziati, nella misura del 70%, dalla Regione Emilia Romagna grazie ai contributi connessi all’attuazione della l.r. n.3/2011 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”

"Dalla lettura dei documenti relativi al sequestro dell’immobile e al trasferimento al comune di Cervia per finalità sociali - dichiara l’Assessora Fabiola Gardelli - si scopre che la persone condannate per gravi fatti criminosi, svolgevano la loro attività illecite a Reggio Calabria ma anche in Piemonte e Lombardia. Di tutti i beni sequestrati, per un valore di dodici miliardi di vecchie lire (i fatti risalgono al 1994) i criminali possedevano a Cervia un rimorchio per barca e una porzione di villetta poco distante dal mare".

"Per fortuna quindi nessuna attività mafiosa risulta aver attecchito sul nostro territorio e perché questo non cambi dobbiamo continuare a promuovere la cultura della legalità che contraddistingue il nostro territorio - continua Gardelli -. Così come recita il testo della legge regionale, che in due anni ha finanziato ben 46 progetti per la prevenzione del crimine organizzato mafioso, la cittadinanza responsabile, la coesione e la solidarietà sono l’antidoto migliore per mantenere le nostre città libere dalle mafie".

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