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Mancano treni a diesel, bus sostitutivi sulla Lavezzola-Faenza

L’assessore ai lavori pubblici Secondo Valgimigli ha risposto alla richiesta di informazioni presentata dal capogruppo Tiziano Bordoni (Fds), relativa alla linea ferroviaria Lavezzola – Faenza

L’assessore ai lavori pubblici Secondo Valgimigli ha risposto alla richiesta di informazioni presentata dal capogruppo Tiziano Bordoni (Fds), relativa alla linea ferroviaria Lavezzola – Faenza. “Trenitalia ha predisposto un servizio di tre autobus sostitutivi di cui due manterranno, da
Lavezzola, l'orario di partenza del treno (ore 7.03) mentre il terzo anticiperà la partenza alle ore 6.48, per mantenere pressoché invariato l'orario di arrivo a Faenza (ore 7.57) del treno sostituito. La sostituzione temporanea è dovuta a un'improvvisa indisponibilità di mezzi diesel adeguati alla linea” ha spiegato Valgimigli.

“La Provincia e i Comuni di Lugo e Conselice con una lettera all’assessore ai trasporti della Regione Alfredo Peri hanno chiesto che Trenitalia agisca in tempi brevi con un'inversione di tendenza nel disegno di programmazione della mobilità di persone e merci - continua l'assessore -. Trenitalia deve rimettere al centro il mezzo ferroviario, ribadendo il ruolo strategico di questa linea nel trasporto persone e nel sistema di mobilità delle merci quale asse di collegamento fra l’Emilia ferroviaria e la linea cispadana”.

“La scomparsa dei treni e la loro sostituzione con un servizio di autobus è lo scenario peggiore nonostante non aumenti la tariffa del servizio e andrà verificata una eventuale perdita di utenza. Gli autobus si chiamano sostitutivi perché funzionano col biglietto del treno: il prezzo è uguale. E' intenzione della Provincia chiedere alla Regione una verifica sui dati relativi all'utenza ed eventuali riduzioni del numero di utenti sulla tratta” ha sottolineato Valgimigli.

“Se Trenitalia è in crisi con il materiale rotabile – ha concluso Valgimigli - occorre trovare una soluzione. Per esempio, stimare l’ uso del materiale TPER oltre a una verifica tecnica sulla disponibilità vera dei mezzi. Infatti, entro la fine dell’anno, dovrebbero iniziare a liberarsi quelli delle linee bolognesi perché arriverà nuovo materiale rotabile elettrico. La questione è legata ad equilibri interni al CTI dove TRENITALIA che copre il servizio fino al 70% dei km e non intende cedere alcuna quota a TPER che, nel corso dei prossimi mesi, sarebbe in grado coi nuovi mezzi di coprire adeguatamente almeno un altro 20% dei km complessivi”.

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