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Luce sugli stradelli, Ancisi: "Ad illuminarli soldi usciti dalle tasche dei multati"

Dalla settimana scorsa, tutti gli stradelli retrodunali di Marina di Ravenna sono dotati di lampioni funzionanti. "Ci sono voluti sei anni per compiere l’operazione", sottolinea Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna

Dalla settimana scorsa, tutti gli stradelli retrodunali di Marina di Ravenna sono dotati di lampioni funzionanti. "Ci sono voluti sei anni per compiere l’operazione - esordisce il capogruppo in consiglio comunale di LpRa, Alvaro Ancisi - forse la prima che avrebbe dovuto essere realizzata su questi stradelli, dove l'oscurità delle ore notturne, oltre a produrre insicurezza della circolazione, facilita il malaffare compromettendo l’ordine pubblico e la legalità".

"Gli impianti sono stati installati a tappe - sottolinea Ancisi -. Nel 2007, il Comune di Ravenna ha realizzato l'intervento sugli stradelli perpendicolari di accesso alla spiaggia (sei stradelli tra il bagno Hanabi e il bagno Esercito, quattro stradelli tra il bagno Donna Rosa e il bagno Big Mama). Nel 2009, è stata impiantata dal Comune l'illuminazione del tratto dello stradello retrodunale tra il bagno Tequila e il bagno Astoria. Nel 2012, la Cooperativa Spiagge è intervenuta a sue spese sul tratto dello stradello retrodunale da poco prima del bagno Peter Pan fino al bagno Kia Orana. Quest’anno, l’illuminazione è stata completata dal Comune intervenendo sui tratti retrodunali che ne erano ancora privi, esattamente tra i bagni Corallo e Astoria, Esercito e Coco Loco, Donna Rosa e Peter Pan, Kia Orana e Luana".

"Il dato interessante è che la spesa è stata sostenuta col ricavato delle sanzioni da 206 euro inflitte l’anno scorso per violazione dell’ordinanza del sindaco contenente restrizioni alla sosta nelle aree demaniali marittime di Marina di Ravenna - continua Ancisi -. Soldi usciti dalle tasche degli automobilisti e motociclisti che, non avendo fatto ricorso, avevano già pagato la multa. Qualcosa si sarà aggiunto dal ricavato degli anni precedenti, quando vigeva comunque il divieto di sosta sugli stradelli, ma di portata minore rispetto a quanto prodotto dall’ecatombe del 2013".

"È stata una scelta politica obbligata perché questi introiti sono vincolati ad essere usati solo per le aree demaniali marittime che il Comune ha ricevuto in gestione dalla Regione - prosegue l'esponente di Lista per Ravenna -. Si nutrono ora due speranze che l’illuminazione degli stradelli serva anche a facilitare la messa in campo, da parte delle forze dell’ordine, di un programma di prevenzione e repressione delle diffuse illegalità che si compiono sugli stradelli e nei dintorni, laddove regnano droga, alcool, furti e degrado ed è a rischio la sicurezza delle persone; che fiat lux anche sul retro spiaggia degli altri otto lidi ravennati, figli di un dio minore".

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