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Stranieri, "Matteucci e il fuoco amico di sbarramento"

"Il nostro sindaco si sta rivelando una spina nel fianco del Pd e quindi è ora di iniziare a fare un primo bilancio, che non può prescindere dalla sua ridiscesa in piazza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il nostro sindaco si sta rivelando una spina nel fianco del Pd e quindi è ora di iniziare a fare un primo bilancio, che non può prescindere dalla sua ridiscesa in piazza. Ma questa volta non con il pugno alzato come in gioventù, bensì battendolo forte sul tavolo. Prima la mini Imu, poi il gioco d'azzardo, ora gli stranieri. Si dice che con l'età si migliora, ma tanto lui dirà che se tornasse indietro rifarebbe tutto ciò che ha fatto. Bugia, non lo rifarebbe, poiché si sta rendendo conto che non era tutto oro quello che luccicava. Un tempo era d'obbligo per un appartenente all'ex Pci manifestare contro tutto ciò che proponeva il governo "nemico" in carica. Oggi, invece, la coscienza inizia a ribellarsi, forse memore dei tanti rospi che avrà dovuto ingoiare non potendosi ribellare agli ordini di scuderia. D'altro canto non poteva dire no al suo datore di lavoro, pena l'immediato licenziamento.

Ecco quindi che iniziano le sue rivincite. È nelle condizioni di poter fare quello che avrebbe voluto, in quanto, pare, che glielo abbiano detto chiaro e tondo che la sua carriera politica è segnata. Non si spiega diversamente l'affermazione, che a fine mandato smetterà di ricevere incarichi politici di primo piano. Gli sono rimasti due anni appena per dire basta alle decisioni calate dall'alto, basta far passare dalla locale segreteria del Pds/Pd qualsiasi provvedimento o iniziativa. E la citazione della canzone di De Andrè è un'altra perla di saggezza. Chissà quanti dei buoni consigli ricevuti ne avrebbe fatto volentieri a meno. Ma semmai necessitasse ecco l'ennesimo richiamo all'ordine, con l'altolà relativo al tetto del numero degli stranieri. Un partito che vede negli stranieri il proprio serbatoio di voti futuri, non può permettere che un proprio esponente metta dei paletti. Questo Matteucci l'ha capito, ma ha anche capito che una volta uscito di scena dovrà confrontarsi giornalmente con i suoi concittadini e non gli sarà facile spiegare le motivazioni di non aver fatto nulla al riguardo quando poteva.

Ritornando al contingentamento dello straniero, pur salvaguardando la maggioranza di questi che si è ben integrata nel lavoro, nel tessuto cittadino e nei suoi usi e costumi, mi ritrovo con chi ha affermato: gli svizzeri difendono i loro interessi e fanno bene; la Francia espelle i Rom; gli inglesi fanno pagare la sanità agli stranieri; l'Australia allontana i barboni; la Spagna, meglio lasciar stare come tratta i clandestini; dunque, viva il referendum democratico della Svizzera. A questo punto vorrei poter dire anche io "viva il nostro sindaco", ma non posso. Avendo solo sfiorato l'immenso business che ruota attorno agli stranieri, non riuscirà a vincere il fuoco amico di sbarramento. Fabrizio, su certi temi, a Ravenna si è ricostituita quella sintonia d'intenti che più di qualcuno del tuo entourage ha sempre osteggiato: Floriana De Sanctis/Sindaco = Fulvio Della Rocca/Sindaco, non lasciare incompiute".

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

nel Consiglio territoriale del Mare

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