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Mazzotti (Pd): “Intervenire con decisione contro le infiltrazioni mafiose”

"I recenti fatti di cronaca sulle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio ci hanno lasciati increduli e sconvolti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"I recenti fatti di cronaca sulle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio ci hanno lasciati increduli e sconvolti. Eppure, come dimostrano i dati, questo fenomeno esiste da tempo e purtroppo tende a sedimentarsi. Edilizia, traffico d’armi e droga, prostituzione, riciclaggio, gioco d’azzardo, truffa, sono tante le facce della criminalità organizzata. E spesso non è facile scorgerle, riconoscerle, contrastarle, tanto che si parla di “infiltrazioni mafiose”, quindi di qualcosa di anomalo che penetra in un sistema dissimulando la sua vera apparenza.

L’Emilia-Romagna non è terra di mafia; eppure, la mafia c’è. Ce lo dice il dossier “Mosaico di mafie e antimafia”, realizzato dall’Assemblea legislativa della Regione. Da noi le cosche mirano al controllo del tessuto economico-produttivo: la nostra regione è infatti vista come una grande lavanderia dover ripulire proventi illeciti, un grande mercato dove vendere sostanze stupefacenti, il luogo dove arricchirsi coinvolgendo gli imprenditori che vedono nei clan la chiave per uscire dalla crisi.

A dirci che non bisogna dare mai nulla per scontato e, al contrario, tenere sempre la guardia altissima sono le notizie apparse sulla stampa: una maxi operazione della Guardia di finanza ha scoperto un giro di slot macchine truccate e gioco online gestito da appartenenti alla criminalità organizzata. A dirigere l’attività illecita dalla provincia di Ravenna sarebbe un importante boss della ‘ndrangheta. All’interno della stessa indagine, è poi emersa un’intercettazione agghiacciante: quella in cui viene rivelata l’intenzione di uccidere Giovanni Tizian, un giovane giornalista già sotto scorta per i suoi articoli.

Di fronte a tutto questo si devono produrre una fortissima reazione civile e una mobilitazione democratica delle forze sane del nostro territorio, oltre che esprimere vicinanza e solidarietà a chi è stato minacciato e colpito. Si devono poi sostenere le indagini, chiedendo agli inquirenti di fare piena luce sull’accaduto.

Il contrasto alle infiltrazioni mafiose non riguarda però solo le forze dell’ordine e la magistratura. Per evitare che l’attività mafiosa si sedimenti nella nostra regione, bisogna investire nella cultura della legalità. Questa è una terra dove l’attenzione delle istituzioni, delle categorie sociali ed economiche, la presenza di un forte movimento cooperativo e della società civile resta molto alta, e diventa un forte anticorpo contro le infiltrazioni criminali. Spetta a noi tutti lavorare ogni giorno per rafforzare questi anticorpi.

Negli ultimi anni, per quel che riguarda le competenze regionali, l’Assemblea legislativa ha approvato due leggi sul tema, una dedicata a proteggere dalle infiltrazioni mafiose il settore edilizio, l’altra che mira al contrasto delle infiltrazioni e alla promozione della cultura della legalità. È anche grazie a queste leggi che oggi è più facile che i beni vengano sequestrati alla mafia e restituiti al tessuto sociale ed economico regionale. Se le indagini confermeranno l’impianto accusatorio, ci aspettiamo che questo accada anche per i beni dei personaggi coinvolti nell’inchiesta. Con la stessa attenzione è stata e sarà monitorata la ricostruzione post-sisma. È importante che i sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna abbiano assunto una posizione forte e stiano lavorando per una riunione congiunta dei consigli dell’Unione d’intesa con la Prefettura per testimoniare ulteriormente l’impegno a contrastare e prevenire questi fenomeni,  collaborando con tutti poteri dello Stato.

Solo l’attenzione e la cittadinanza attiva e responsabile, unite all’agire comune e alla cooperazione, possono impedire il radicamento delle organizzazioni criminali in Emilia-Romagna. Una sfida importante e necessaria che uniti si può e si deve vincere".

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