rotate-mobile
Politica

Mense scolastiche, "aperture a scoppio ritardato". Grandi (LpRa) chiede lumi a Matteucci

Perché a Ravenna l’apertura e la chiusura delle mense scolastiche è “a scoppio ritardato”? E' quanto si chiede il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Nicola Grandi, che ha presentato un'interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci

Perché a Ravenna l’apertura e la chiusura delle mense scolastiche è “a scoppio ritardato”? E' quanto si chiede il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Nicola Grandi, che ha presentato un'interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci. "Manca meno di un mese all’inizio della scuola (16 settembre), e come ogni anno si preannuncia una settimana di passione per i genitori che scelgono (di solito per necessità) di usufruire per i propri figli del servizio di mensa scolastica", esordisce Grandi.

"La nostra amministrazione, che fra l’altro continua a rimanere sorda alle richiesta di tariffazione a pasto (utilizzate nella vicina ed “amica”, quando occorre, Bologna) continuando ad applicare un iniquo forfait, si è però vantata, in più momenti ed in più sedi, di avere le “tariffe meno care della regione” e di fornire un servizio di “assoluta eccellenza”, che nel sito del comune viene presentato come “assicurato, dal Lunedì al Venerdì”", continua l'esponente della lista civica.

"Peccato che ciò non sia strettamente vero e che vi sia un aspetto che sfugge ai più ma che all’inizio ed al termine dell’anno scolastico genera invece disagi ai cittadini: la chiusura e l’apertura rispettivamente anticipate e posticipate di una settimana (di norma) del servizio di mensa scolastica - chiosa Grandi -. Anche quest’anno infatti la scuola aprirà regolarmente il 16 settembre ma il servizio di mensa scolastica verrebbe attivato soltanto a partire dal 23, stessa situazione verificatasi nell’ultima settimana di scuola del mese di giugno scorso con le mense chiuse dal 10 giugno e la scuola che è terminata solo il 15".

"E’ vero che nell’arco di questo periodo, pur in assenza della mensa, viene garantito il servizio di post scuola, che, nelle scuole in cui è stato possibile attivare entrambi i servizi,  consente ai genitori di poter andare a prendere i bambini comunque nel primo pomeriggio ma è altrettanto vero che tale situazione li obbliga a fornire i bambini stessi di un pranzo al sacco con tutte le conseguenze del caso", osserva il consigliere comunale.

"Per quale motivo  - si chiede Grandi - non è possibile fare coincidere l’inizio ed il termine del servizio di ristorazione con l’inizio attività scolastiche, dato che i pasti vengono prodotti da una società esterna che non ha certo interruzioni dovute alle ferie estive, e che le date di inizio e termine della scuola si conoscono con ampio anticipo?".

Infine il consigliere comunale chiede "se non sia possibile attivarsi presso gli uffici competenti al fine di fare sì che, in assenza di reali cause ostative, le due date vadano a coincidere e l’inizio ed il termine del servizio di ristorazione scolastica, come è logico che sia, coincidano con l’inizio ed il termine delle lezioni sollevando dalle famiglie da quello che appare una complicazione assurda ed immotivata".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mense scolastiche, "aperture a scoppio ritardato". Grandi (LpRa) chiede lumi a Matteucci

RavennaToday è in caricamento