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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Molte ombre e pochissime luci sul servizio giuridico che non c'è"

''Appare quasi superfluo rimarcare la necessità di fare un uso oculato delle risorse pubbliche, specie in un momento di ristrettezze economiche come quello attuale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

''Appare quasi superfluo rimarcare la necessità di fare un uso oculato delle risorse pubbliche, specie in un momento di ristrettezze economiche come quello attuale, ma la situazione specifica riguardante la spesa dedicata al contenzioso della Provincia, al proposito suggerisce qualche riflessione. Scorrendo i documenti contabili dell’ente, infatti, emerge come vi sia stata una forte dilatazione delle spese legali relative al contenzioso e gli stessi dati lo dimostrano chiaramente; nel 2009 euro 103,478,22; nel 2010 euro 168.893,27, e per il 2011sempre per tali spese, euro 181.018,83: cifre in costante aumento.

L’evidente lievitazione del capitolo “contenzioso”, dunque, doveva portare l’ente a un atteggiamento di maggiore conciliazione attraverso politiche tese a prevenire anziché curare, tuttavia l’aspetto più curioso è rappresentato dal fatto che l’istituzione di piazza dei Caduti non ha un proprio servizio interno e quindi la scelta dei professionisti è affidata senza tenere conto di alcun criterio di natura professionale né tantomeno sono valutati i parametri di efficacia e, soprattutto, di economicità. Si può tranquillamente affermare che per prassi sino a ora tutti gli incarichi sono affidati con criteri assolutamente discrezionali e sarebbe bastato questo per attivare da anni procedure comparative per l’affidamento all’esterno di tali servizi o organizzare idonei uffici interni preposti a tali funzioni, come più volte richiesto dal sottoscritto.

La gara, in realtà, è stata espletata nel febbraio scorso e doveva essere aggiudicata a un legale di San Martino di Ferrara in considerazione dei titoli dichiarati e dell’ offerta economica più vantaggiosa, ma poi per uno strano e discutibile marchingegno, si è avviata una nuova procedura comparativa. Procedura alla quale hanno partecipato un professore di Venezia escluso perché la sua domanda è pervenuta con modalità difformi rispetto al bando, e un legale di Faenza che si è aggiudicato l’incarico di collaborazione ma che, nonostante il fortissimo gradimento dell’amministrazione provinciale, non ha potuto accettare per una sorta d’ incompatibilità imposta dalle normative e, soprattutto dal Comune Manfredo da cui dipende.

Malgrado, quindi, tutti gli artefici messi in campo, allo stato attuale la situazione è ferma, e oltretutto la Giunta non considera l’opportunità, a costo zero, di valorizzare il proprio personale interno almeno per una prima fase di scrematura e di attività preliminari funzionali alla successiva istruttoria degli atti. Nonostante, infatti, la Provincia di Ravenna annoveri fra i propri dipendenti 22 persone in possesso di laurea di tipo giuridico, altrettanti con titolo accademico equipollente, vale a dire appartenenti a branche universitarie di tipo politico sociale, e ancora altre 25 con laurea in economia e commercio, si continua ad assegnare consulenze e prestazioni professionali esterne, pagando, oltretutto, senza impegni di spesa preventivamente pattuiti.

In tutto questo si ravvisano inefficienze nei servizi, eccessive spese per il settore in oggetto, una grave carenza organizzativa, e la mancanza totale di considerazione nei confronti del personale dell’ente. Oltretutto, poi, non è stato neppure raggiunto l’obiettivo contenuto nel Piano esecutivo di gestione, PEG, attraverso il quale nell’anno in corso, si doveva risolvere l’annosa questione di assistenza e consulenza legale.

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