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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Terrorismo, Pini (Lega) attacca: "La moschea di Ravenna è calamita di estremisti"

Gianluca Pini, segretario della Lega Nord Romagna, commenta i dati secondo cui il 20 per cento degli jihadisti partiti per combattere a fianco dell’Isis proviene da Ravenna

“Ravenna è la ‘capitale’ dei foreign fighters? La realtà è un’altra: grazie a Procura e forze dell’ordine si è prevenuto il rischio, con numeri record. Semmai il problema è la moschea, la seconda più grande d’Italia, autorizzata da un Pd colpevole, e calamita per gli estremisti”. Lo dice il deputato leghista Gianluca Pini, segretario della Lega Nord Romagna, commentando i dati secondo cui il 20 per cento degli jihadisti partiti per combattere a fianco dell’Isis proviene da Ravenna.

“La realtà è ben diversa - afferma Pini -. A Ravenna il procuratore Alessandro Mancini, il questore Mario Mondelli e il comandante dei Carabinieri Massimo Cagnazzo (come Guido De Masi prima di lui) hanno alzato il livello di attenzione ai rischi legati al terrorismo in tempi non sospetti. E questi sono i risultati. Se anche altre realtà avessero un coordinamento come quello ravennate, forse tutti dormirebbero sonni meno agitati. Pertanto Ravenna è il territorio che scopre più foreign fighters, non quello che ne attira di più in assoluto".

"Certo - attacca l'esponente del Carroccio - se il sindaco Matteucci non avesse autorizzato una delle più grandi moschee d’Italia - operazione demenziale - magari polizia e carabinieri avrebbero più tempo per arrestare  i colpevoli di furti e scippi. Quindi Ravenna non è la provincia più esposta al rischio terrorista, ma quella che grazie a questi servitori dello stato, e delle donne e degli uomini che comandano, lo combatte di più e con maggior coraggio. Averne di procuratori, questori e comandati così".

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