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Movimento 5 stelle, la delusione dei politici: "Uno vale uno? Solo nelle favole. Movimento distrutto"

Dopo l'assenza di candidati ravennati alle elezioni politiche del 4 marzo, e dopo la sospensione di uno dei candidati, il Movimento 5 stelle a Ravenna continua a subire colpi su colpi

Dopo l'assenza di candidati ravennati alle elezioni politiche del 4 marzo, e dopo la sospensione di uno dei candidati in base a una presunta affiliazione alla massoneria, il Movimento 5 stelle a Ravenna continua a subire colpi su colpi: a fare il punto della situazione è Pietro Vandini, ex candidato sindaco pentastellato, alla delusione del quale si aggiunge anche la consigliera di CambieRà Samantha Tardi. "Mi scuso con tutti quelli che hanno sempre creduto nel progetto, mi scuso anche se non ho colpe perché comprendo la sofferenza", spiega Vandini, che commenta la presentazione del Movimento a Ravenna di sabato: "C'erano una quarantina di persone - con due della Digos - nella sala; il mio ricordo va a quando la gente doveva addirittura stare in piedi perché non trovava posto, in occasione delle riunioni semestrali. Un Movimento che ha fatto parte della mia vita lo vedo umiliato, distrutto e commissariato nella nostra città. Io dal 2016 non ho più ruoli, sono fuori da tutto; con le ultime parlamentarie la "dirigenza" del Movimento ha mandato un messaggio preciso al territorio ravennate, ovvero che si fidava di chi a livello locale ha distrutto tutto ciò che ha toccato. Questi sono i risultati. Sabato sono stati accusati i giornalisti e ancora una volta in questo modo hanno dimostrato la non conoscenza del nostro territorio: se la stampa nazionale fosse come quella ravennate, bisognerebbe baciarsi i gomiti. La stampa locale si è sempre comportata in modo corretto con il Movimento, accusarli è ridicolo e mette in luce la totale mancanza di argomentazioni. Il programma del Movimento è online come lo sono tutti gli approfondimenti, compresi quelli fatti da Di Maio. Pensare che i giornalisti di Ravenna siano interessati a quanto possono già sapere è una barzelletta. I giornalisti di Ravenna, così come i cittadini, vogliono conoscere personalmente i candidati e vogliono sapere come pensano di intersecare le necessità del territorio con il programma nazionale. E' ridicolo pensare il contrario".

"Ci siamo. Sapevo che sarebbe prima o poi arrivato quel giorno ed eccomi qua: seduta sulla riva affollata di un fiume che è sempre più torbido e denso. Una densità sospetta, malsana, troppo artefatta da credere che si tratti solo di una coincidenza di correnti e maltempo passeggeri.". La consigliera Tardi usa il linguaggio metaforico per descrivere ciò che è diventato per lei il Movimento. "Da sempre elettrice e seguace - a distanza - dell'operato dei suoi attivisti, dopo il pomeriggio di sabato posso ufficialmente dichiarare conclusa la "relazione affettiva" che mi univa a quella ventata di novità e speranza che ai miei occhi era la "creatura" di Beppe Grillo - continua Tardi - Ero cieca forse? Una povera illusa che ancora credeva potesse esistere davvero il cambiamento? Probabile. Ma ci avevo davvero creduto. Con le scelte completamente antidemocratiche del 2016, in cui tagliarono la faccia pubblicamente a diverse persone che stimavo - e talune stimo tutt'ora - e le manovre pessime fatte per le parlamentarie 2018, mi sento fortemente presa in giro non tanto come politica, ma come cittadina ed elettrice: il concetto di "uno vale uno" esiste solo nei sogni degli illusi. Il tradimento verso elettori, cittadini e militanti sta lì: nel far credere cose che poi non sono e questo, a me, non piace. Io non sono una che crede alle favole, di solito, ma a sto giro ci avevo creduto. Come nelle migliori realtà ho dovuto però aprire gli occhi e valutare: valutare il fallimento di un movimento nato con i migliori presupposti e lasciato in mano "alla qualunque" con il risultato evidente di sabato pomeriggio. Un M5s che vede un candidato per Ravenna che finirà in gruppo misto al primo minuto della sua eventuale proclamazione e i cittadini che, votando M5s in città, voteranno già il gruppo misto. Povera Ravenna, cosa hai fatto di male? Una sala semi vuota, riempita dai soliti militanti e poche persone curiose, affrontata dai rappresentati ufficiali con impacciati tentativi di sorvolare sui problemi. Testa sotto la sabbia e avanti tutta: io non ci sto più. È arrivato il mio momento di dire basta e il mio basta sarà anche messo in pratica dalla mia rimozione dell'iscrizione a blog e dalla piattaforma Rousseau. I miei ideali non cambieranno, cambia solo il mio livello di fiducia in uno strumento che non è più quello di un tempo. Tanto dovevo agli elettori, a me stessa, alla mia coerenza e alla mia onestà intellettuale".

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