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Multe negli stradelli annullate dal Giudice di Pace, le ragioni di Ancisi

"La notizia che il Giudice di pace ha annullato due delle “multe” inflitte dalla Polizia municipale nei raid compiuti il giugno scorso sugli stradelli retrodunali di Marina di Ravenna va oltre la limitata portata di questi soli casi"

"La notizia che il Giudice di pace ha annullato due delle “multe” inflitte dalla Polizia municipale nei raid compiuti il giugno scorso sugli stradelli retrodunali di Marina di Ravenna va oltre la limitata portata di questi soli casi e richiede al sindaco un riesame onesto ed equo degli altri casi in sospeso. Egli deve anche riformulare più chiaramente e correttamente la sua ordinanza n. 460 dell’11 maggio scorso sulla base della quale 852 multe da 206 euro furono irrogate nel giro di pochi giorni"

A parlare è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale e da sempre in prima linea contro le multe negli stradelli a Marina di Ravenna.

"Già lo stesso 11 maggio Lista per Ravenna, pur condividendo “la ragione principale di questa ordinanza”  che, disse il sindaco, “attiene alla sicurezza delle persone: il parcheggio selvaggio non può essere tollerato se arriva al punto da impedire l’accesso ai mezzi di soccorso”, aveva sollevato riserve sulle modalità della sua applicazione. La lista civica fu poi l’unica formazione politica che reagì alla strage di multe del mese successivo, ponendosi a difesa dei cittadini che, per carenza di informazione e di segnaletica, avevano parcheggiato in perfetta buonafede, senza essere di intralcio alla circolazione, su spazi spesso confusamente diventati vietati. Sostenemmo al riguardo un’accesa polemica col sindaco, di cui rivendichiamo tuttora la giusta causa. Il sindaco rifletta ora su quanto segue".

I TRE MOTIVI DI ANCISI:

"Ogni ricorso va valutato a sé, per le eccezioni che solleva e per la sua fattispecie. Sono stati presentati al Giudice di Pace altri ricorsi, in tutto una decina, dei quali non si conoscono il contenuto e neppure l’esito, se è già avvenuto. Tra i due accolti, è stato però l’avv. Alni a rendere note le motivazioni del proprio, delle quali è stata probabilmente decisiva la segnaletica verticale erronea e l’aver affidato ai singoli bagnini il compito di segnalare le aree adibite alla sosta a loro larga discrezione: la stessa motivazione a cui Lista per Ravenna aveva suggerito di appellarsi a tutti i numerosi cittadini che le si erano rivolti chiedendo assistenza".

"La stessa “ragione” vale per la gran parte delle 852 multe, anche se è ormai troppo tardi per farla valere. Ma, seguendo il consiglio dato loro da noi, moltissimi altri cittadini hanno scelto di contestare le loro multe praticando l’altra strada, del tutto gratuita, loro indicata nel verbale di contestazione: “entro 30 gg. dalla contestazione o notifica…proporre ricorso (in realtà una richiesta di riesame per l’auto-annullamento del verbale), che deve essere indirizzato al sindaco di Ravenna”. Negli anni precedenti, questa strada era stata praticata due volte dal sottoscritto su casi analoghi e sempre per difetto di segnaletica, con esito positivo, per assistere due cittadini. I tempi di esame e decisione del sindaco sono lunghi, potendo concludersi entro cinque anni, ma intanto il pagamento della multa è sospesa e, in caso di risposta negativa, è possibile ricorrere, in seconda istanza, al giudice di pace. Il precedente ora reso noto dall’avv. Alni è molto importante per il buon esito anche dei “ricorsi” in sospeso presentati al sindaco. Suggerisce a lui di tenerne conto, “correggendosi” da solo, senza obbligare i cittadini a ricorrere al Giudice di pace, che richiede il pagamento (di cui peraltro si può chiedere al Giudice di pace di farne carico alla controparte eventualmente soccombente) di circa 45 euro tra contributo e marca da bollo e dispendio di tempo ed energie per gli interessati e per i funzionari del Comune".

"In ogni caso, se il sindaco intende non accogliere le ragioni alla base della richiesta di auto-annullamento dei verbali, è doveroso che, almeno, riduca l’entità della sanzione da 206 euro a 51, come giustamente ha eccepito l’avv. Alni. Solo quando il veicolo fosse parcheggiato a lungo in area demaniale vietata potrebbe trattarsi di violazione dell’art. 1161 del Codice della navigazione (206 euro), ricorrendo la fattispecie di “occupazione abusiva di spazio demaniale”. In caso di sosta temporanea, limitata nell’arco di una stessa giornata, vale invece l’art. 1174 riferito a “chiunque non osserva… un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente… in materia di circolazione nell’ambito del demanio marittimo” (51 euro).  Prima ancora della legge avrebbe dovuto dirlo il buon senso, essendo evidente la sproporzione di una multa così stratosferica rispetto all’inosservanza di un divieto di sosta. Ovviamente, bisogna che il sindaco corregga in tal senso anche l’ordinanza e il richiamo alla legge contenuto nella segnaletica".

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