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Navi rigassificatrici nel porto di Ravenna, Mastacchi (Rete civica): "Definire sistemi sicuri per l’ambiente marino"

Il consigliere regionale interroga la Giunta per sapere quali tutele si adotteranno nei riguardi dell’ambiente naturale in caso di arrivo di navi rigassificatrici

Il capogruppo di Rete Civca - Progetto Emilia-Romagna, Marco Mastacchi, ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale un’interrogazione sull’ipotesi di consentire la presenza di navi rigassificatrici nel porto di Ravenna e con quali cautele e tutele nei riguardi dell’ambiente naturale.

"Per essere stivato nelle navi il gas naturale deve essere trasportato in forma liquida a una temperatura di -160°C e per tornare allo stato gassoso il processo prevede il prelievo di acqua di mare per riscaldare i radiatori nei quali circola il gas liquido (impianto a “circuito aperto”). L’acqua - afferma Mastacchi - contiene organismi marini come plancton, larve e uova di molluschi e pesce che potrebbero attecchire e intasare le tubazioni dell’impianto. Perciò viene filtrata e sterilizzata con l’aggiunta di acido ipocloroso (analogo alla varechina) che comporta la quasi totale sterilizzazione e denaturazione dell’acqua, che viene poi reimmessa in mare".

"La configurazione a "circuito aperto” degli impianti di rigassificazione mette a rischio la produttività del mare a causa dell’effetto di “sterilizzazione” dell’acqua. Un rischio sia dal punto di vista microbiologico che di riproduzione degli organismi che vivono nell’habitat marino adiacente al sistema, con la conseguente moria di specie e microrganismi marini nelle aree di ripopolamento e di riproduzione. L’alternativa tecnologica - prosegue il capogruppo di Rete Civica - definita a “circuito chiuso”, richiede a fronte di un minore impatto sull’ambiente marino, un maggiore consumo energetico".

"I tecnici del ministero della Transizione ecologica cercano soluzioni immediate per far fronte a un possibile stop dei rifornimenti russi e per non dipendere più da Mosca per le forniture di gas e tra le alternative che il Governo sta studiando vi è la possibilità di avvalersi di navi rigassificatrici in grado di trasformare il GNL in metano. In Emilia-Romagna - prosegue Mastacchi -la città di Ravenna si è già fatta avanti per ospitarle al largo delle sue coste dal momento che al largo del porto di Ravenna è già presente un terminale marino pronto per il trasporto a terra del gas e l’immissione nella rete nazionale di distribuzione." 

Mastacchi quindi interroga la Giunta per sapere se "qualora il Governo dovesse acquisire la disponibilità di una nave rigassificatrice capace di ricevere gas liquefatto e riportarlo allo stato gassoso e nella disperata ricerca di diminuire in fretta la dipendenza energetica, sia intenzione dell’assessore acconsentire alla presenza di navi rigassificatrici che funzionino solo a “circuito chiuso” e che utilizzino quindi una piccola parte del metano trasportato per ricavarne il calore necessario a rigassificare il GNL al fine di evitare un enorme danno diretto all’ambiente marino (perdita di plancton, larve, uova, ecc.), ed escludere così un danno indiretto all’uomo a causa dell’immissione in mare di solfati e cloro-derivati". Mastacchi chiede inoltre se siano stati definiti "sistemi di monitoraggio efficaci e avanzati per garantire che gli impianti rispettino l’ambiente e non superino le soglie di impatto prestabilite dell’Azienda Usl di Bologna".  

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