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Negozi, Spadoni (Udc): "Bloccare il decreto sugli orari continuati"

"Peraltro abbiamo potuto toccare con mano come la liberalizzazione degli orari non abbia contrastato gli effetti della crisi, come dimostrano gli stessi dati statistici"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"L’iniziativa della Confesercenti pienamente condivisa dalla Conferenza episcopale italiana, la C.e.i. per portare in Parlamento una proposta di legge d’ iniziativa popolare con l’obiettivo di rendere le giornate festive compatibili con le esigenze degli imprenditori e dei consumatori, sul piano delle adesioni, ha prodotto ottimi risultati. Lo scopo è quello di mettere al centro alcune questioni umane e sociali che nel tempo sono state sacrificate sino a svuotare  la festività domenicale del suo significato religioso.

Peraltro abbiamo potuto toccare con mano come la liberalizzazione degli orari non abbia contrastato gli effetti della crisi, come dimostrano gli stessi dati statistici: ad esempio, sono calati i consumi (-2,2%), e il tasso di occupazione  è giunto  ormai a oltre il 10%; a questo si aggiunge, poi,  il numero impressionante di saracinesche abbassate o intenzionate a farlo appena possibile soprattutto  per l’asfissiante carico fiscale. Forse l’unico vantaggio concreto del non stop per i negozi è andato unicamente a favore degli ipermercati e in particolare del diffuso sistema Coop, ma le piccole imprese, non solo non hanno tratto benefici, ma sono state seriamente penalizzate.

La raccolta delle firme per disciplinare le aperture domenicali al fine di  riassegnare la competenza alle regioni, è stata, dunque, un’ottima iniziativa perché, oltretutto, specie dal punto di vista sociale, l’economia e il lavoro non rappresentano l’ultimo gradino valoriale della nostra vita. Questa liberalizzazione degli orari di cui al citato decreto Salva Italia fatta in nome del rilancio economico, rischia di rappresentare un mero pretesto per annientare il riposo domenicale a totale discapito dei lavoratori e delle famiglie e senza, oltretutto, alcun beneficio concreto sul piano economico per nessun soggetto. Il chiaro obiettivo da conseguire, infatti, sarà quello di abolire la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali introdotta dal citato decreto Salva Italia e riassegnare alle regioni la potestà di disciplinare i calendari di apertura in base alle specifiche esigenze territoriali".                

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