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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bassona, Minichini (LpR): "Lo stato si è arreso e il sindaco se ne lava le mani"

Non è più tollerabile che chi ha la responsabilità primaria di tutela ondeggi a continue pressioni.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

L'incertezza che regna sulla fruibilità delle Riserve naturali di Lido di Dante sta solo creando tensioni e facendo perdere quel po' di credibilità che resta del Comune di Ravenna e dell'Ente gestore. Eppure, all'indomani dell'incendio della pineta Ramazzotti, si sono susseguiti incontri, assemblee, convegni scientifici, ecc., il cui intento era di concordare le modalità di intervento al fine di riportare in equilibrio l'ecosistema in una zona martoriata da un incendio criminale. Pareva che fosse stato recepita e concordata da tutti la necessità di tutelare l'intera area, spiaggia e pineta, dalla presenza invasiva e insostenibile dell'uomo in questi primi due anni. Invece, da quanto riportato dagli organi di informazione, emerge un continuo mercanteggiare tra l'ufficio Biodiversità della Forestale, gestore delle Riserve, e coloro che vorrebbero, comunque, fosse resa libera la fruizione della spiaggia a masse incontrollate, come in passato, a scapito di un'area che oggi necessita solo di essere lasciata in pace. Forse qualcuno si aspettava un sindaco fermo e deciso come le multe negli stradelli dei bagni. Le sue dichiarazioni all'indomani del rogo e nei giorni successivi lasciavano presagire che non avrebbe tollerato la violazione unilaterale degli accordi. Ennesima delusione dal primo cittadino. Ma era da aspettarselo, che al momento di tirare fuori gli attributi si piegasse al mercato della Riserva-non-riserva un tanto al metro.

Bassona_Qn-2Mi stupisce che l'intero consiglio comunale - con l'eccezione di Lista per Ravenna e pochi altri - non si sia ancora accorto di essere stato tradito, in principal modo l'intera sinistra che si è fidata della Giunta con in testa il Sindaco. Giorni e giorni di estenuanti contatti tra maggioranza e minoranza per giungere a un documento da tutti condiviso, con un atto di indirizzo unanime, che ora è carta straccia. Tutto ciò è aberrante. Da parte privata c'è chi ipotizza la resistenza ai divieti imposti e paventa perfino la valutazione di eventuali azioni legali contro un limite invalicabile; da parte pubblica c'è chi cambia continuamente le carte in tavola rispetto a quanto concordato inizialmente e approvato all'unanimità dal consiglio comunale.

In mezzo l'economia di Lido di Dante, il cui vero danno non è la mancanza di nudisti, così come taluni loro esponenti mercanteggianti vorrebbero lasciarci credere per aumentare il loro potere contrattuale, o motivi di ordine pubblico come spesso viene sbandierato al Prefetto di Ravenna, ma il silenzio assordante, il lassismo, il menefreghismo degli amministratori, che ancora non hanno deciso cosa vogliono fare di quel territorio. Intanto gli imprenditori restano al palo poiché non riescono a riprogrammare e investire risorse qualora il turismo dovesse essere di più a misura familiare e ambientale. L'imprenditore privato non è come la farraginosa macchina burocratica. Per lui domani è già ieri e, se colto impreparato, subisce gravi perdite che potrebbero anche portare a creare nuova disoccupazione. Le stesse certezze le reclamano i nudisti. A queste persone bisogna dare una risposta, qualunque essa sia, si spera ragionevoli, ma bisogna dargliela. Non si possono tenere in apprensione migliaia di persone, che solo attraverso il tam tam del web riescono a informarsi se il nudismo è consentito o vietato. Ancora peggio, cadere nell'errore leggendo quanto è apparso nella rubrica settimanale "Turismo e tempo libero" di un quotidiano nazionale, nel quale si afferma che la Bassona è una delle poche spiagge Italiane autorizzate (in quanto attrezzate allo scopo) alla pratica naturista. Insomma, non è più tollerabile che chi ha la responsabilità primaria di tutela ondeggi a continue pressioni. Delle due l'una. O non sussistono più le ragioni delle cautele per riportare in equilibrio l'ecosistema pineta/spiaggia di Lido di Dante, e allora via a qualsiasi ostacolo alla conquista dell'intero territorio da parte di migliaia di "liberi" occupanti; oppure lo Stato e il Comune di Ravenna si sono arresi.

Pasquale Minichini - Consigliere territoriale di Lista per Ravenna

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