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Niente Imu per le piattaforme, Ravenna perde 40 milioni. Furia De Pascale

Per la citta' dei mosaici si tratta di "non incassare 40 milioni di euro", a cui si aggiunge la parte corrente, "con ovvie pesanti conseguenze"

E' infuriato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, per la decisione del governo di bloccare, con effetto retroattivo, il pagamento di Ici e Imu da parte delle piattaforme di estrazione degli idrocarburi. Misura contenuta nella manovra correttiva varata nei giorni scorsi, stigmatizza il primo cittadino dalla sua pagina Facebook, "senza alcun confronto con gli enti territoriali interessati". Per la citta' dei mosaici si tratta di "non incassare 40 milioni di euro", a cui si aggiunge la parte corrente, "con ovvie pesanti conseguenze".

Per questo, De Pascale ha scritto al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per "chiedere un incontro urgente e in queste ore stiamo combattendo, con il pieno sostegno di Anci per chiedere che quella norma, palesemente anticostituzionale, venga cancellata". Sul tema, aggiunge De Pascale, "non c'e' mai stata nessuna demagogia, ma solo il rispetto di un iter giurisprudenziale che abbiamo seguito in tutti i gradi di giudizio; ora ci aspettiamo solo che vengano rispettate le sentenze e la Costituzione". Per il futuro, conclude, "siamo totalmente disponibili al un confronto, ma cio' che e' gia' stato determinato oggi va semplicemente rispettato, come peraltro piu' volte confermato anche dai proprietari stessi delle piattaforme". (fonte Dire)

PAGANI - Il deputato Alberto Pagani è il primo firmatario di una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che chiede di togliere dalla manovra correttiva del Governo la norma finalizzata alla detassazione, con effetto retroattivo, degli effetti Ici, Imu e Tasi delle piattaforme di estrazione idrocarburi. "L'ipotesi di defiscalizzazione degli effetti Ici, Imu e Tasi delle piattaforme di estrazione idrocarburi ubicate nel mare territoriale, è un fatto di per sé grave e incomprensibile. Ma prima di tutto si tratta di un regalo di oltre 300 milioni alle compagnia petrolifere, a danno delle comunità locali", commenta Pagani.

"Questa notizia appare al momento come un'indiscrezione di stampa uscita su Il Sole 24 ore - prosegue l'esponente democratico -. Secondo questa indiscrezione, la manovra correttiva a cui sta lavorando il Governo conterrebbe una norma interpretativa finalizzata alla detassazione, con effetto retroattivo, degli effetti Ici, Imu e Tasi delle piattaforme di estrazione idrocarburi. Ci troveremmo davanti ad una violazione dei principi contenuti nella sentenza numero 3618 del 24 febbraio 2016 della Corte di Cassazione. Questi principi prevedono che tali fabbricati siano ascrivibili nel catasto edilizio urbano, quindi assoggettabili ai tributi comunali sugli immobili".

"Contraddire questi principi provocherebbe un grave danno economico alle casse dei comuni interessati, nel nostro caso al comune di Ravenna. Con una importante ricaduta negativa sui servizi e sugli investimenti già programmati. La prevista retroattività, molto probabilmente illegittima e incostituzionale, riguarderebbe gli anni dal 2011 al 2016. Un danno enorme e del tutto insostenibile per gli enti locali coinvolti. Vogliamo sperare - conclude Pagani - che queste indiscrezioni rimangano tali, diversamente ci vedremo costretti a proporre un emendamento soppressivo della norma".

PAGLIA - Per il deputato di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, "si tratta di un regalo enorme all'Eni e contrario alle volontà più volte espresse dal Parlamento e a sentenze delle magistratura, fino alla Cassazione. Mi sono sempre battuto e continuerò a farlo perché si facciano pagare le tasse a chi può farlo, essendo già favorito dalle royalties più basse d'Europa. È assurdo che un laboratorio artigiano venga tartassato dall'IMU e una piattaforma petrolifera sia invece completamente esentata, persino in modo retroattivo. Mi auguro che il Comune di Ravenna voglia essere al mio fianco in questa battaglia, dopo aver annunciato di aver trovato un accordo da 60 milioni di euro. Ce la possiamo fare, ma serve la mobilitazione di tutti".

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