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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Nomina dei consiglieri aggiunti immigrati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Domani, mercoledì 3 ottobre alle 9.30 la Commissione consiliare 1 discuterà il tema del rinnovo delle modalità per l'elezione dei Consiglieri aggiunti, rappresentanti dei cittadini extra UE che a Ravenna erano eletti in corrispondenza con le elezioni circoscrizionali, ora soppresse.

Lo Statuto del Comune di Ravenna lo ha previsto in ottemperanza con la Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale adottata dal Consiglio d'Europa il 5 febbraio 1992 ed in vigore dal 1º maggio 1997.

A nostro parere questo istituto è importante sia per una reale integrazione e partecipazione alla vita cittadina di questi residenti, ma anche occasione di confronto per tutta la politica ravennate. Per questi motivi  la scorsa primavera avevamo chiesto al Sindaco se e come intendesse dare attuazione allo Statuto ripristinando questa figura istituzionale e con quali passaggi normativi.

La risposta scritta dell'Assessore Monti ci ha rassicurato sul fatto che l'amministrazione, nel riorganizzare la partecipazione territoriale attraverso i Consigli territoriali, nuovo istituto in sostituzione delle soppresse circoscrizioni, non stava dimenticando questi residenti.

Infatti, l'ipotesi che si andrà a discutere in Commissione, è proprio quella di un percorso parallelo tra le elezioni per selezionare i Consiglieri aggiunti, con alcuni poteri consultivi anche rispetto al Consiglio comunale, e le elezioni per i consigli territoriali.

Perchè è così importante oggi la partecipazione degli stranieri residenti alle decisioni sul proprio quartiere e la propria città?

A nostro parere, in un momento di crisi economica, ma anche sociale, più forte si fa la richiesta che  ai diritti corrispondano doveri e responsabilità per tutti (in questo momento sotto i riflettori c'è finalmente il ceto politico coi suoi privilegi) . Dunque la coesione sociale richiede che tutti facciano la propria parte.

Rispetto a chi non è "ravennate doc", non è solo promuovendo in astratto il dialogo interculturale che si realizza la coesione sociale. Si fa uso e abuso in questi casi dell'astrattissima parola “integrazione". L'intercultura è un tassello importante, ma è solo la
precondizione per aprire le menti al dialogo. Dopodichè questo dialogo va portato sui contenuti e le priorità vere del territorio, andando ad incidere sulle attività degli enti preposti.

Noi siamo convinti che tutti i cittadini onesti debbano essere coinvolti nella risoluzione dei problemi concreti della comunità e offrire, se non direttamente almeno attraverso i propri
rappresentanti, la propria prospettiva sui fatti e le soluzioni.
Questo è sì un diritto, ma anche assunzione di responsabilità e di presa in carico del luogo in cui si vive.

Ci auguriamo quindi che dalla commissione passino le soluzioni più idonee per realizzare al meglio la partecipazione di tutti i ravennati, sia cittadini italiani, sia stranieri che a poco a poco
cominciano a sentirsi sempre più ravennati.

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