Non ho detto nulla sul "finto matrimonio" avvenuto in Comune sabato scorso per il semplice motivo che a me sembra una cosa normale, chiunque decida di sposarsi, paghi quanto necessario per  la sala preconsiliare e quant'altro, e svolga la cerimonia. Una cerimonia "finta" perché la legge italiana non regolarizza questo tipo di unioni, ma tant'è, sono cose che vanno risolte altrove, non a livello comunale. Certamente anche a mio avviso si è spettacolarizzato troppo  ma credo sia stata una scelta della stampa. Io personalmente  non condivido l'eccessiva spettacolarizzazione di questi eventi dove se da un lato chi li sostiene vorrebbe fossero la normalità, dall'altro spesso sono proprio loro i primi a spettacolarizzarli (ci tengo a precisare che non sto parlando delle due persone che si sono sposate, non so nulla, non so se siano aste loro a chiamare la stampa, e quindi non mi esprimo).

Oggi si è scatenato il putiferio, con il vicesindaco che accusa il sindaco e i vari assessori che hanno partecipato, di non aver discusso riguardo a questa iniziativa; con le diverse forze politiche di opposizione che esprimono il loro parere contrario, in diversi modi, ma di fatto emerge chiaramente la contrarietà politica e non me ne stupisco, dato che da sempre queste forze politiche hanno espresso questo tipo di opinione nei confronti di questi temi. Credo che sarebbe stato più onesto intellettualmente se queste forze politiche avessero detto chiaramente quali sono i motivi che stanno alla base delle domande che hanno posto o delle critiche che hanno fatto, ovvero una diversa visione del "concetto di famiglia", senza nascondersi dietro a costi, spese o quant'altro (sia chiaro, mi auguro che sia stato pagato tutto nella stessa misura di un "matrimonio normale").

Dall'altra parte mi sembra assurdo e altrettanto poco onesto intellettualmente vedere che qualcuno si scaglia verso l'iniziativa imprenditoriale privata di chi critica una posizione etica, morale e politica che non condivide. Qualcuno ora dirà che  io sono direttamente interessato dato che lavoro in uno dei locali del consigliere di Forza Italia chiamato in causa, so che è un argomento spinoso ma non mi sottraggo alla discussione e dirò le stesse identiche cose che avrei detto in qualsiasi altra situazione. Se un consigliere critica o fa un'azione politica relativamente ad una questione che riguarda le istituzioni, e quindi un luogo di tutti, è assolutamente inconcepibile che per ritorsione si chieda di boicottare l'attività imprenditoriale privata di questa persona.

Al Mariani, alle Terme o in qualsiasi altro posto hanno per caso cacciato persone omosessuali? Si sono verificate situazioni di intolleranza  in questi locali?
Se si (a me personalmente  non risulta), allora posso comprendere il tentativo di boicottaggio, anche se non capisco perché si sia aspettato proprio oggi per renderlo pubblico; se no, allora  è assurda l'iniziativa dell'arcigay.
La discussione è da ricondurre al terreno sul quale si gioca questa partita altrimenti diventa scorretto; esattamente come quando dall'altra parte precludono determinati posti di lavoro o incarichi a chi non ha una predeterminata posizione politica.

Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge ma per questo non evito di criticare quando una protesta o un'azione, invece che ad avere una conseguenza positiva nei confronti della battaglia che si sostiene, non fa altro invece che essere controproducente e sbagliata.

(come Movimento credo sia chiaro cosa da sempre sosteniamo: https://www.gay.tv/articolo/matrimoni-gay-movimento-5-stelle-dice-si-con-3-disegni-di-legge-video/42329/)

Pietro Vandini, Movimento 5 Stelle Ravenna