Nuova viabilità in borgo San Rocco, il progetto fa discutere l'opposizione: "Così si danneggia il quartiere"
La Pigna e Viva Ravenna presentano una mozione congiunta per modificare il progetto che riguarda via San Mama e via Cassino: "È necessario rivedere la viabilità prevista per prevenire disagi a residenti e imprese"
Continua a far discutere il progetto di nuova viabilità che interessa le vie San Mama e Cassino a Ravenna. Stavolta sono i gruppi consiliari de La Pigna e di Viva Ravenna, attraverso una mozione congiunta, a richiedere a sindaco e Giunta di modificare un progetto che riguarda residenti e imprese di Borgo San Rocco e della zona Stadio. In particolare, con la mozione vengono fatte due osservazioni. La prima è che "non sono state seguite nessuna delle “Linee guida per il sistema regionale della ciclabilità - affermano i consiglieri Veronica Verlicchi (La Pigna), Nicola Grandi e Filippo Donati (Viva Ravenna) - andando in direzione opposta a quanto riportato nei capitoli riferiti dalla norma creando anzitutto una separazione fisica oltretutto artificiosamente espansa creando un secondo “marciapiede” con larghezza di 50 cm che a nulla serve se non a generare una fonte di pericolo per i ciclisti che quando si trovano su un percorso misto con i pedoni rischiano di urtare contro il gradino del marciapiede".
"Non solo - proseguono i consiglieri - ma il flusso del traffico, pur essendo reso a senso unico, subirebbe un sicuro rallentamento in quanto la strozzatura della strada creata in alcuni punti (ad es. sez. 6 e 5 della pianta chiave del progetto) sarebbe sicuramente soggetta a interruzioni causa di mezzi commerciali fermi per scarico e carico merci, mezzi in transito a passi carrabili, eventualità questa che oltretutto con la pista ciclabile confinata come da progetto, creerebbe ulteriori blocchi anche del traffico della ciclabile. Peraltro in riferimento al paragrafo 1.2 del documento di progetto “Relazione Tecnica” si fa notare che le determinazioni riportate non sono supportate da dati numerici e sufficienti esplicitazioni e da argomentazioni, in poche parole il progetto parte da presupposti tecnici e di politica dei trasporti carenti".
Verlicchi, Grandi e Donati avanzano poi una seconda osservazione: "nulla è concretamente riferito per quanto riguarda le presunte “simulazioni” dei diversi scenari, bensì ne è stato adottato uno ma senza riferire alle comparazioni con gli altri scenari; l'incidentalità tra l’intersezione con via S. Mama e via Cassino non è esplicitata; la scelta di far continuare la pista ciclabile in fregio al lato destro (andando dall’esterno verso il centro città) è alquanto opinabile essendo gran parte delle direzioni prevalenti rivolte verso Ovest (verso Stadio e Viale Randi per intendersi) e costringerebbe la maggior parte dei ciclisti ad attraversare la S. Mama in corrispondenza di ognuno dei tanti incroci che ci sono sul lato sinistro mentre a destra in confronto non c’è quasi nulla (basti pensare al mercato, all’ospedale, agli uffici comunali)".
"Si presume che una tale pista ciclabile sia di servizio prevalentemente per un traffico cittadino e non certo per un traffico “turistico” (che in ogni caso potrebbe essere esclusivamente estivo e numericamente trascurabile) non è ben chiaro quali siano le politiche urbanistiche oggettive e quantificabili che ispirano tale impostazione. Il confinamento della ciclabile con un cordolo di larghezza di 50 cm oltre ad essere contrario in sé alle linee guida di riferimento, fa occupare inutilmente spazio di carreggiata prezioso che, in certi punti, è già di per se stesso molto stretto e costituirebbe un blocco in caso di necessità di passaggio di mezzi di soccorso quali camion dei Vigili del Fuoco o ambulanze, quando ci fosse la concomitanza di un altro mezzo con larghezza superiore a 1,80 mt - inoltre, fanno notare i consiglieri d'opposizione - quasi certamente tale impostazione comporterà una modifica sì nell’assetto della circolazione, ma anche e certamente di carattere negativo nella qualità generale del quartiere che gravita attorno all’asse via S. Mama – via Cassino. Ciò perché, se da una parte si rincorre l’ennesima modifica del traffico veicolare con risultati ai fini della vivibilità urbana tutti da verificare, dall’altra non si è tenuto conto che un sistema circolatorio così strutturato (o destrutturato) su un impianto urbano e stradale di questo tipo può generare un incremento dell’inquinamento anziché diminuirlo".
"È necessario rivedere la viabilità prevista al fine di prevenire i disagi ai residenti, ai ravennati e agli operatori economici delle zone di via San Mama e di via Cassino - concludono Verlicchi, Grandi e Donati, che impegnano sindaco e Giunta comunale a - eliminare, il confinamento della pista ciclabile ed eventualmente spostarla sul lato sinistro della via S. Mama prima della via Plazzi; ridurre la larghezza del marciapiede in lato sinistro; mantenere un flusso del traffico dalla Rotonda Irlanda verso via Cassino in modo da non togliere un flusso di traffico vitale al quartiere ed evitare di avere una intensificazione del flusso che si troverebbe a passare e intersecare su via Plazzi portando un aumento di traffico verso le zone centrali della città anziché smaltirlo; al netto di conservare la scelta di trasformare il primo tratto di via S. Mama a senso unico a scendere si può quindi conservare lo status quo (scelta auspicabile) nel secondo tratto, oppure, stabilire un senso unico a salire (anziché a scendere) per realizzare una confluenza in via S. Mama e poi utilizzare via Punta Stilo per il flusso di traffico a scendere; per snellire il traffico che si incanala su via S. Mama avente come obiettivo viale Randi, si può sfruttare via Lametta, con una larghezza più che sufficiente per supportare questo volume di traffico e avrebbe, inoltre, la funzione di diluire il traffico che attualmente ha come unico sbocco via S. Mama. Da via Lametta il traffico deve essere incanalato su via Oslavia (che ha già il giusto senso di marcia) e quindi su via Mario Montanari che, essendo a doppio senso, permetterebbe di riportare il traffico su via Cassino, evitando la strozzatura dell’incrocio di via S. Mama oppure, svoltando a destra e immediatamente a sinistra su via Monte S. Michele, di dirigersi direttamente su Viale Randi".
Spadoni (LpRa): "Pista ciclabile accompagnata da modifiche cervellotiche"
Sul progetto della nuova viabilità di via San Mama interviene anche Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna. "Il miglioramento introdotto con la pista ciclabile non doveva essere accompagnato da una serie di modifiche cervellotiche della viabilità rispetto alle quali mi astengo dal giudizio non avendo competenze specifiche in materia, ma che certamente hanno prodotto effetti nocivi per l’economia complessiva - afferma Spadoni - Si tratta di mettere in lockdown irreversibile le attività di due importanti e popolosi quartieri della città: vale a dire il Borgo San Rocco e la vasta area dello Stadio. Le attività qui insediate sono in grandi difficoltà perché già dilaniate dall’emergenza Coronavirus e con un’economia che fa fatica a ripartire e, oltretutto, questi provvedimenti viari riducono sensibilmente il lavoro a causa delle note barriere ostative che impediscono il normale transito delle auto. Si tratta, dunque, di un problema di economia generale che fotografa tuttora una serie di attività ingessate e in crisi mentre si intravvede per tante di queste la possibilità di una chiusura. Ma la questione più generale fa emergere, inoltre, come nonostante le rimostranze si registri l’ostinata posizione del Comune il cui esecutivo non manca di ribadire ad ogni utile occasione come sia per lui fondamentale la centralità del cittadino. D’altra parte sappiamo come funziona: verba volant".