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Nuove draghe sostenibili: "vantaggi di tempi, di costi e per l’ambiente"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il dragaggio dei sedimenti portuali a Ravenna è un argomento importante. Se la discussione è produttiva e serve a risolverlo, bene, sono il primo a compiacermene. Lista per Ravenna e Di Marco, metaforicamente parlando, si potrebbe dire che appartengono allo stesso partito, quello del voler fare, e ne hanno abbastanza dei signor no e del gioco piuttosto infantile a nascondino. Divergiamo, comprensibilmente, nel come fare e sul concetto di rispetto per l'ambiente. In ogni caso noi non siamo responsabili delle casse di colmata di via Trieste, non abbiamo avuto noi dieci anni di tempo per risolvere la situazione, e, dal momento che non vediamo qualcuno che se ne preoccupi, tantomeno andremmo noi a farne altre. Formuliamo delle proposte partendo da alcune considerazioni di sostenibilità, che è cosa ben diversa dal no a prescindere.

L'Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha impiegato circa 20 anni per dire che lo smog uccide, anzi è una delle principali cause di morte. Le preoccupazioni per l'ambiente marino, che è la base della maggior catena alimentare che nutre i nostri figli e nipoti, quanto tempo ancora dovranno rimanere a se stesse? In Cina, oggi, si sta costruendo un'isola sul mare, utilizzando come inerti ceneri di un inceneritore. Meglio di Anversa! Vogliamo prenderne esempio?

Ma torniamo all'argomento che interessa tutti, poiché uscire da questo cul de sac si può e si deve. Una draga tradizionale utilizza 80 metri cubi di acqua marina, a inquinamento variabile, per trasportare 20 metri cubi di sedimenti del fondale verso le casse di colmata. Da queste l'acqua, dopo aver dilavato i sedimenti, si separa e fuoriesce verso l'ambiente marino non certo nelle condizioni di origine. La draga sostenibile riversa ZERO metri cubi di acqua. La nostra proposta è di medio lungo periodo, ma parte con la richiesta di una sperimentazione fin da ora. Vogliamo trasformare un po' alla volta la manutenzione straordinaria dei fondali, in ordinaria annuale. Da letteratura tecnica, i tempi di allontanamento di sedimenti marini sono comprensivi di escavo e trattamento di bonifica. Il sistema tradizionale prevede di escavare, depositare, lasciar sedimentare, riprendere, ritrattare gli inerti da ricondizionare, anche con additivi. Il nuovo sistema sostenibile, invece, richiede solamente di escavare e contemporaneamente ricondizionare senza additivi. Meno costi e meno tempo.

Se c'è un problema di tempi, si cantierizza una draga sostenibile dimensionata con la produttività che serve, o anche due, non necessariamente quella sperimentale presentata. Siamo contrari alla chiusura di una parte dell'avamporto per almeno cento motivi, ma non vogliamo dilungarci, essendo nota la nostra posizione. Se il progetto approvato è la soluzione miracolosa, Autorità Portuale ci dica cosa chiudiamo la prossima emergenza. Il porto stesso?

Il 12 febbraio prossimo, a Marina di Ravenna, abbiamo promosso un convegno sulle draghe sostenibili. Ci fa molto piacere l'annunciata presenza del presidente Galliano di Marco.

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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