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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nuovi uffici comunali, Ancisi (LpRa): "450mila euro per gli arredi: sono oggetti da boutique?"

Il consigliere di Lista di Ravenna punta il dito contro la spesa messa a bilancio per il nuovo polo degli uffici: "Colpisce soprattutto la spesa vistosa dell’appalto che supera nettamente i normali costi di mercato"

Si torna a parlare del nuovo Polo degli uffici comunali di viale Berlinguer a Ravenna, progettato nel 2004 e in costruzione dal 2014. Su tempi di costruzione e costi si concentra il consigliere comunale di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, infatti non è ancora dato a sapersi "quando sarà ultimato, anche se avrebbero dovuto finirlo in due anni e mezzo. Non conosciamo neppure l’aggiornamento dei suoi costi, fermi a giugno 2020, quando era salito a 32,3 milioni rispetto ai 26,4 di partenza (3 mila euro il metro quadro di superficie edificata, circa il doppio dei valori di mercato)". 

Come riporta lo stesso Ancisi, il 18 ottobre è stato reso noto da un avviso di pagamento, che la procedura di fornitura e posa degli arredi per i nuovi uffici si è conclusa a favore di una ditta di Benevento, vincitrice della gara d’appalto. "Andando a guardar meglio - precisa il consigliere - abbiamo visto che il corrispettivo riconosciuto a questa impresa è di 229.709 euro (Iva compresa) e che sono stati messi 261.713 euro a disposizione dell’amministrazione comunale per i lavori in economia, gli allacciamenti ai pubblici servizi e altri interventi minori. In ragione di ciò, gli arredi del nuovo Polo sono stati iscritti a bilancio per 450 mila euro".

"Colpisce soprattutto la spesa vistosa dell’appalto che, anche escludendo il reimpiego di tutti gli arredi in uso negli uffici da trasferire, supera nettamente i normali costi di mercato - osserva Ancisi - Lo dimostra il fatto che due lotti della stessa fornitura, disponibili a miglior prezzo in una convenzione attiva presso Intercent-ER (la centrale pubblica di acquisto dell’Emilia-Romagna), non si sono potuti utilizzare perché (è scritto nel provvedimento del Comune di Ravenna) 'comprendono articoli non rispondenti alle necessità dell’architettura dei locali da attrezzare e per i quali sono richieste anche realizzazioni su misura'. Insomma, la convenzione della Regione, anche se stipulata a seguito di una gara d’appalto e destinata a fornire gli arredi a tutte le amministrazioni pubbliche della regione, 'pur avendo prezzi inferiori, non risponde ai requisiti minimi richiesti per gli ambienti in cui questa dovrà essere collocata'".

"Gli effetti collaterali dell’architettura studiata per i nuovi uffici pubblici, per lo meno strana vista da fuori, per alcuni orrenda, si estendono dunque agli arredi che, essendo inadatti a quelli standard 'in termini di accessori, solidità ed ergonomia', rispondono a design, materiali e finiture su misura. Si potrebbe dire 'firmati' - conclude Ancisi - oggetti da boutique. Tanto paga Pantalone".

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