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Nuovo Campus, Francesconi e Mingozzi (Pri): "Sia intitolato al professor Rossi"

Gli esponenti repubblicani: "Non possiamo dimenticare chi fece di Ravenna una città universitaria, superando l'iniziale scetticismo e tutti gli ostacoli"

Con una lettera al rettore Francesco Ubertini, al sindaco di Ravenna, alla presidente del Campus di Ravenna Elena Fabbri e a Mirella Falconi, presidente della Fondazione Flaminia gli esponenti del Pri Chiara Francesconi e Giannantonio Mingozzi propongono di intitolare l'ampliamento della sede di Scienze Ambientali di via Sant'Alberto al professor Piermaria Luigi Rossi, primo presidente del Corso di Laurea e artefice indiscusso della scelta di Ravenna da parte dell'Ateneo, 30 anni or sono. 

"Crediamo non vi sia personalità più meritevole del prof. Rossi, tragicamente scomparso due anni fa, perchè l'affetto e la sensibilità che ha sempre dimostrato nei confronti dell'insediamento universitario ravennate e di Scienze Ambientali in particolare è stato pieno ed incondizionato; a lui e a Fabio Roversi Monaco si deve la decisione dell'Ateneo di investire su Ravenna in un campo scientifico, ricordava il prof. Rossi, banco di prova per il futuro sviluppo dell'attività umana e delle nuove tecnologie", affermano Francesconi e Mingozzi. 

"Oltre al Corso di Laurea da lui diretto - ricordano la capogruppo del Pri in Comune Francesconi e Mingozzi -, Piermaria promosse le convenzioni con Montedison ed Enichem nel campo della ricerca e collaborò per conto dell'Università alla realizzazione del Centro Ricerche di Marina di Ravenna, oggi adeguatamente rilanciato; le nuove strutture che verrano realizzate, dai laboratori alle aule per la didattica e la biblioteca ammodernata, confermano che quella scelta di trent'anni fa fu coraggiosa ed innovativa ed avviò lo sviluppo tutt'ora in corso dell'Università a Ravenna". 

"Proprio per quello che oggi rappresentano i corsi universitari di Ravenna per l'economia, la modernizzazione degli studi superiori e la stessa occupazione, con il record regionale delle immatricolazioni e 4000 studenti iscritti - concludono Francesconi e Mingozzi - non possiamo dimenticare coloro che vi hanno dedicato gran parte della propria vita, superando l'iniziale scetticismo e tutti gli ostacoli, e facendo di Ravenna una città universitaria a tutti gli effetti e con ulteriori possibilità di sviluppo, sostenendo una delle più grandi avventure educative e culturali che la nostra città abbia vissuto dal dopoguerra ad oggi".

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