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Il vicesindaco Mingozzi: "Tempi stretti per salvare l'off shore"

Mingozzi sottolinea "l'importanza di una totale sintonia tra Regione, istituzioni locali e imprese sulla gravità della situazione che sta vivendo il distretto energetico"

Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, che ha partecipato giovedì all'incontro con l'assessore regionale Palma Costi e le aziende ravennate del comparto oli and gas, sottolinea "l'importanza di una totale sintonia tra Regione, istituzioni locali e imprese sulla gravità della situazione che sta vivendo il distretto energetico". "Se non si sbloccano al più presto le concessioni per nuove attività estrattive e di ricerca - afferma Mingozzi - l'insieme degli occupati e l'indotto che a Ravenna conta dai 3 ai 4 mila addetti è fortemente a rischio come hanno sottolineato alcuni dei principali imprenditori intervenuti nel corso dell'incontro".

"L'univocità di intenti cui abbiamo assistito ieri rappresenta una boccata d'ossigeno ma non è la soluzione finale - continua -. E' apprezzabile che l'Emilia Romagna non si sia fatta sviare dalla demagogia che spesso accompagna le ragioni dei no-triv, ma oggi abbiamo il dovere di far sì che i massimi livelli, dal presidente del Consiglio dei ministri agli stessi ministri interessati, inseriscano nel decreto 'sblocca Italia' provvedimenti atti a far si che nei nostri mari  vengano da subito autorizzate quelle forme di ricerca e di approvvigionamento che rilancerebbero il settore in tutta Italia. Abbiamo la fortuna, a Ravenna, di poter contare su tecnologie e capacità di innovazione rivolte anche alla tutela ambientale, tecnici e manager capaci di operare in tutto il mondo, l'università che avvia proprio quest'anno la nuova laurea in tecnico dell'off shore e la stessa facoltà di Scienze ambientali disponibile a collaborare".

Dalla riunione di giovedì allora- conclude il vicesindaco -  occorre trarre in sintesi una conclusione ormai sotto gli occhi di tutti: o per decreto o per modifica definitiva delle normative, che ancora pongono ostacoli, le attività dell'off shore e dell'oil and gas vanno liberate da tutti i 'lacci e lacciuoli' che ancora frenano uno sviluppo straordinario sia per le nostre fonti di approvvigionamento sia per i posti di lavoro sia per l'introito economico. Abbiamo ottimi esempi di disponibilità forniti da Eni, Saipem, Versalis e dalle oltre venti imprese che si contano a Ravenna come capacità estrattive e di distribuzione: il blocco estrattivo è deleterio per la loro sopravvivenza e di questo, dopo i buoni segnali di ieri, dobbiamo farci carico tutti fino ai massimi livelli del governo del paese".

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