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Olimpia Teodora verso la retrocessione, Fusignani (Pri): "Il mondo imprenditoriale salvi questo pezzo di storia ravennate"

Il segretario provinciale repubblicano: "A fianco dei giusti sforzi per sostenere la pallavolo maschile ravennate, vanno messe in campo anche tutte le azioni possibili per salvare quella femminile"

"Fa male da ravennati ancor prima che da sportivi assistere alle vicende che coinvolgono l’Olimpia Teodora.  Niente più di questo nome rappresenta la pallavolo ravennate con una squadra che ha scritto la storia del volley nazionale e internazionale, portando alla ribalta mondiale il nome di Ravenna. Lo stesso Messaggero è figlio di questa squadra se non altro per la continuità di dirigenti come Giuseppe Brusi che, non a caso, è stato riconosciuto come miglior dirigente sportivo degli ultimi 30 anni". E' questo l'amaro commento di Eugenio Fusignani, segretario provinciale del Partito repubblicano, rispetto alla situazione economica dell’Olimpia Teodora, la squadra ravennate infatti avrebbe bisogno di almeno 600mila euro per prendere parte al prossimo campionato di Serie A2 di volley femminile.

"Per questo - prosegue Fusignani - a fianco dei giusti sforzi per sostenere la pallavolo maschile ravennate, vanno messe in campo anche tutte le azioni possibili per salvare quella femminile. Sport, il volley femminile ravennate, che se dovesse saltare, contando tantissime praticanti, circa 5 volte più di quella maschile, vedrebbe il rischio di impedire a tante giovani di inseguire un sogno, praticando uno sport che è tutt'uno con la storia sportiva di Ravenna. Allora aiutare la sopravvivenza del volley femminile serve anche per salvare una storia e per non rendere vani gli sforzi che l’amministrazione sta mettendo in campo per sostenere lo sport ravennate, a partire dal nuovo Palazzetto che, senza la presenza della Teodora, sarebbe mortificato in partenza".

"L’auspicio è che il mondo imprenditoriale ravennate, sempre attento alle dinamiche locali e presente nell’accompagnarle, possa promuovere azioni in grado di garantire non tanto la presenza di una storia di sport ma anche e soprattutto un’occasione di sviluppo economico e ulteriore promozione del brand di Ravenna. Insieme a istituzioni e soggetti pubblici e privati - conclude il segretario provinciale - spero sia anche la città a far fare uno scatto decisivo per salvare un patrimonio dello sport che è, in primis, patrimonio della comunità ravennate".

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