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Operaio morto sul lavoro a Marcegaglia. Il mondo politico ravennate: “Bollettino di guerra inaccettabile per una società civile”

Anche il mondo politico cittadino si esprime sul drammatico infortunio sul lavoro: "Il lavoro deve essere l’opportunità di realizzazione personale mentre lo associamo sempre più spesso a un luogo di pericolo e morte"

Non tarda ad arrivare lo sdegno dal mondo politico per il tragico incidente sul lavoro che è costato la vita a un operaio di 63 anni all'interno dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. “Oggi si è verificato un incidente sul lavoro nella nostra città, un fatto gravissimo che è costato una vita - afferma il segretario provinciale del Pd di Ravenna, Alessandro Barattoni - Il lavoro deve essere l’opportunità di realizzazione personale mentre lo associamo sempre più spesso a un luogo di pericolo e di morte. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti rispetto ai controlli che servono per assicurare il rispetto delle regole, al miglioramento dell’organizzazione e alla necessaria formazione per i lavoratori e per i datori di lavoro. Questo bollettino di guerra è inaccettabile per una società civile. Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia alla quale ci stringiamo in un abbraccio e solidarietà a tutti i colleghi e lavoratori dello stabilimento. Tutti dobbiamo fare la nostra parte perché non accada più”.

"Esprimo alla famiglia profondo cordoglio per la morte sul lavoro, nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, di Bujar Hysa, operaio originario dell'Albania che lavorava per l'azienda Cofari, una cooperativa di facchinaggio. L'uomo è stato purtroppo travolto da una bobina di filo d'acciaio. Mi unisco alle parole del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ha parlato di morte inaccettabile. Di questa ennesima tragedia ho provveduto a informare il presidente della Commissione di inchiesta del Senato sulla sicurezza sul lavoro, il senatore Gian Claudio Bressa, che mi ha assicurato la piena collaborazione". Lo dice il senatore del Pd Stefano Collina, vicepresidente della Commissione Industria, eletto a Ravenna.

"Vogliamo manifestare sconcerto e dolore per l’ennesima morte sul lavoro nel nostro territorio che stavolta coinvolge Marcegaglia, ovvero una grande azienda in cui evidentemente qualcosa non funziona sul piano della sicurezza - afferma Sinistra Italiana Ravenna - Allo stesso tempo diamo il nostro sostegno allo sciopero indetto dalle RSU e a tutte le iniziative che i lavoratori e i Sindacati vorranno intraprendere. Esprimiamo alla famiglia della vittima le nostre più sentite condoglianze".

"Ancora una morte sul lavoro, questa volta al porto di Ravenna presso il Centro servizi dello stabilimento Marcegaglia. Cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio che ha perso la vita, i loro sentimenti sono solo lontanamente immaginabili: serve un impegno sempre maggiore per la sicurezza, sulla formazione e sui controlli. Finchè continueranno a verificarsi questi episodi, non c'è alcuna statistica per la quale ci si potrà dire soddisfatti", sottolinea il deputato romagnolo Marco Di Maio di Italia Viva. 

Pc: Dove sono i controlli degli ispettorati?

Uniti nella protesta il sindacato Flm Uniti Marcegaglia Romagna e la Federazione di Ravenna del Partito Comunista: "La RLS e la RSU in Marcegaglia ormai sono inesistenti in quanto infortuni lievi, gravi oppure mortali come quello di oggi, sono all'ordine del giorno. L'amministrazione pubblica ed il Sindaco de Pascale - che aveva indetto un Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro mai realmente in funzione - dove sono in tutto questo? Dove sono i controlli degli ispettorati? Un'azienda come Marcegaglia, in cui gli incidenti gravi o mortali sono così frequenti, dovrebbe avere controlli continui, per verificare l'effettiva applicazione di norme per la sicurezza sul lavoro, pena multe salatissime. Quanti morti dobbiamo ancora attendere affinché il Sindaco in persona si prenda carico di un problema di tale gravità? Gli interessi del Partito Democratico a mantenere ottime relazioni con i vertici aziendali sono forse più importanti dell'ennesimo lavoratore ucciso sul lavoro?".

"Vogliamo inoltre ricordare - aggiungono Flm e Pc - che nel 2014 al lavoratore Lorenzo Petronic è toccata la stessa tragica sorte, con una dinamica molto simile. Il capitalismo continua ad uccidere i lavoratori. Non è più possibile, oramai, catalogare questi fatti come "incidenti". Questi sono omicidi veri e propri, in nome del profitto di pochi, con la complicità di un sistema politico che non fa nulla per prevenire queste morti, pur di non urtare la sensibilità dei padroni di turno e di non violare la loro libertà allo sfruttamento e al profitto ad ogni costo. E' ora di dire basta a questa mattanza! Sono 306 i morti sul lavoro nei primi 4 mesi del 2021 in Italia, 3 morti ogni giorno lavorativo".

Ital Exit: "Attivare un controllo capillare sulla sicurezza nelle aziende"

"Non è la prima volta che alla Marcegaglia assistiamo alla morte di un operaio e oggi purtroppo si è ripetuto. Le chiamano morti bianche, per noi di ItalExit Ravenna non vanno classificate con un colore o definite come semplici numeri, perché ci abituiamo a non dover trovare una risposta a questo straziante fenomeno, che coinvolge tante, troppe persone ogni anno - dichiara il coordinatore provinciale di Ital Exit Graziano De Gianni, il quale chiede che - venga aperta una discussione con tutte le forze politiche e con le autorità preposte al controllo della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Sindaco di Ravenna apra una conferenza con i soggetti competenti per avere la possibilità di attivare un controllo capillare sulla sicurezza nelle aziende che operano sul territorio ravennate. Gli attivisti di ItalExit Ravenna si fanno portatori del lutto che ha colpito la famiglia del lavoratore morto e rivolgiamo a loro il nostro cordoglio e vicinanza".

Il cordoglio di Legacoop Romagna

Anche la Legacoop Romagna esprime le condoglianze alla famiglia e ai colleghi della vittima: "Oggi, per tutti, è il giorno del dolore e del cordoglio, ma noi riteniamo che questa tragica morte altro non faccia che aprire ancor di più il grande capitolo della sicurezza personale e collettiva nei luoghi di lavoro e in particolare negli stabilimenti più esposti dal punto di vista organizzativo e logistico. In questi anni le cooperative romagnole hanno dedicato grande attenzione a questo tema, destinando allo stesso risorse, tempo, impegno. Ma oggi, purtroppo, abbiamo avuto la conferma di come anche ciò che si è fatto, non sia sufficiente e di come invece serva non abbassare mai la guardia, garantendo invece ulteriore attenzione, quotidiana e costante. Chiediamo che venga condotta una rigorosa verifica per accertare le dinamiche di questo tragico incidente e le eventuali responsabilità. Insieme alla Cofari ci impegneremo ancor di più perché la sicurezza sul lavoro sia sempre una priorità per tutti".

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