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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Orti comunali, fissati i massimali per la copertura assicurativa, Viva Ravenna: "Una questione di buon senso"

Il regolamento, approvato a maggioranza assoluta dal consiglio comunale, ha recepito l’emendamento presentato da Viva Ravenna che chiedeva una modifica riguardante le coperture assicurative

Si è discussa giovedì  in consiglio comunale a Ravenna la nuova versione del “regolamento per la conduzione e la gestione dei terreni adibiti ad aree ortive”, il testo che regolamenta i requisiti con cui si possono ottenere in concessione gli orti situati nel comune di Ravenna, le modalità con cui vanno gestiti, gli obblighi a cui sono sottoposti gli assegnatari, i doveri i divieti e le attività ammesse all’interno delle aree stesse e in generale tutte le regole connesse a tale attività. Il testo definitivo, approvato a maggioranza assoluta da parte del consiglio comunale, ha recepito l’emendamento presentato da Viva Ravenna che chiedeva una modifica alla prima stesura. Una modifica "apparentemente banale - spiegano i consiglieri Filippo Donati e Nicola Grandi - ma sostanziale per la sostanza di questo e di altri regolamenti che potranno essere approvati in futuro".

"La stesura provvisoria, in linea con quanto previsto dalla maggior parte dei regolamenti comunali, prevedeva infatti l’obbligo in capo agli ortisti di una copertura assicurativa senza dire alcunché sui massimali e sulle garanzie da includere in polizza, con la conseguenza che per assolvere all’obbligo si sarebbe potuta stipulare una polizza con capitali assolutamente inadeguati a tutelare sé stessi ma soprattutto i terzi durante l’attività svolta all’interno degli orti", spiegano i consiglieri di Viva Ravenna. Con la modifica introdotta "il regolamento prevede ora massimali minimi (di 1.000.000 di euro per la responsabilità civile e di 40.000 euro per gli infortuni), una questione di buon senso apparentemente banale ma che rileva invece in maniera sostanziale, non tanto e non solo per il regolamento oggetto della discussione odierna, ma che apre il campo ad una nuova modalità che auspichiamo diventi la norma per i nuovi regolamenti. E’ persino banale - concludono Donati e Grandi - dire che un regolamento che preveda un obbligo di copertura assicurativa e non preveda un massimale minimo è privo di alcun senso, per analogia sarebbe come se vigesse l’obbligo di copertura assicurativa per le auto in circolazione su territorio italiano ma non esistesse un massimale minimo da garantire: a quale tutela sarebbero sottoposti gli eventuali danneggiati in caso di incidente?".

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