Ospedale di Cervia, l'accusa di Michele Fiumi: "Guardate che degrado all'esterno"
"All'ospedale di Cervia regna l'incuria: spazzatura ed erba alta sono i segnali del fatto che l'Asl non può essere controllore e controllato al medesimo tempo"
“All’ospedale di Cervia regna l’incuria: spazzatura ed erba alta sono i segnali del fatto che l’Asl non può essere controllore e controllato al medesimo tempo”. E' quanto si legge in una nota della Lista civica Progetto Cervia, firmata dal candidato sindaco Michele Fiumi, in merito alla situazione esterna dell'ospedale della cittadina rivierasca. “Alcuni cittadini – spiega Michele Fiumi - mi hanno segnalato una situazione davvero incresciosa al nosocomio comunale e che si protrae già da diverso tempo: i cestini per la raccolta dell’immondizia, posizionati fuori dell’ospedale traboccano di spazzatura che da giorni nessuno raccoglie. Inoltre, all’interno dell’area retrostante, nella quale sono collocati gli uffici – ho potuto constatare con i miei stessi occhi – nessuno si occupa dello sfalcio dell’erba.”
“Già Cristina Battistini, una delle nostre candidate, aveva segnalato qualche settimana fa la questione delle porte dell’ospedale. Il problema è uno soltanto: l’Asl non può essere controllore e controllato, poiché questi poi sono i risultati. Esiste peraltro una precisa disposizione di legge relativa allo sfalcio dell’erba per impedire l’insediamento di zecche che attraverso gli animali, sono portatori della Malattia di Lime, patologia che può costringere chi ne è affetto su sedia a rotelle. La situazione registrata all’ospedale di Cervia è davvero molto grave e non può essere sottovalutata. Chiediamo che si provveda al ripristino delle condizioni igieniche con somma urgenza e che vengano fornite garanzie tali affinché situazioni di criticità di questo genere non si ripresentino più, anche e soprattutto a tutela dei cittadini cervesi e dei turisti che dovessero rivolgersi alla nostra struttura sanitaria.”
“Ci pare poi giunto il momento di aprire in maniera più seria una riflessione relativa al modo di gestire questo ospedale: da tempo sosteniamo sia necessario aprire un tavolo con gli enti locali e la confinante Cesenatico per ottenere alcuni dei servizi e delle infrastrutture sanitarie mancanti sul territorio di costa, aprendo parallelamente il ragionamento alla possibilità di gestione mista pubblico/privata del presidio cervese: laddove vi fossero privati disponibili ad investire sul periostale sanitario e sui servizi sanitari da svolgere in modalità convenzionata dentro il nostro ospedale, si potrebbero valutare proposte e modi. ”