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Caso imam, Guerra (Lega) replica a Monti: "Non ci sto a farmi dare lezioni"

Continua il botta e risposta tra l'assessore Martina Monti e il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Paolo Guerra, che ne aveva chiesto le dimissioni per la vicenda dell'imam Robert Cerantonio Musa

Continua il botta e risposta tra l'assessore Martina Monti e il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Paolo Guerra, che ne aveva chiesto le dimissioni per la vicenda dell'imam Robert Cerantonio Musa, inserito nell'elenco dei 12 predicatori più pericolosi del Paese ed oggi individuato come possibile reclutatore dell'Isis, che nel 2012 tenne nella città bizantina un incontro dal titolo "Uomini e donne insieme per la fraternità umana e la pace universale".

"Strumentalizzazione politica e propaganda non sono mai stati alla base del mio lavoro da Consigliere Comunale - replica Guerra a Monti, dopo l'informativa dell'assessore in consiglio comunale - e non ci sto a farmi dare lezioni da Monti che entra in Amministrazione comunale da esponente dell'Italia dei Valori e, a 12 mesi dalle elezioni, ne esce con la tessera del Pd. In questa mia prima esperienza di politica attiva ho cercato di circostanziare sempre le mie iniziative, le proposte e le interrogazioni nel rispetto dei miei interlocutori, anche se di diversa visione politica. Le mie convinzioni personali ed il mio interesse affinchè a Ravenna si possa vivere davvero pacificamente senza farmelo spiegare da una persona con inclinazioni al terrorismo di stampo islamico (ottobre 2012 al convegno a Ravenna e dopo qualche mese in carcere nelle Filippine), mi hanno portato a chiarire la mia posizione sui luoghi di culto come le Moschee nel Question Time".

"Posizione cheè ben diversa da quella di alcuni esponenti nazionali della Lega, in quanto sono fermamente convinto che i luoghi di culto islamici non vadano associati al terrorismo o al fanatismo religioso. Ma proprio per questo, in una città che ospita la seconda Moschea più grande d'Italia, regalataci dal Pd a cui oggi lei appartiene, è utile sì partecipare a dibattiti, ma con estrema cautela ed individuando quelle persone di fede islamica che assumano comportamenti dai quali si percepisca la volontà di integrarsi nella nostra comunità - aggiunge l'esponente del Carroccio -. Ultimo ed umile suggerimento. La prossima volta che si trova ad un tavolo dove una persona come Robert Musa Cerantonio non le stringe la mano "... in quanto donna ..." (come lei stessa ha dichiarato sui giornali dopo il dibattito in questione), le suggerisco di alzarsi e di andarsene. E ciò non solo perchè io credo sia giusto o perchè me lo abbiano suggerito alcune donne del Pd, ma perchè Lei in quella sede rappresentava il Comune di Ravenna e i cittadini tutti, l'assessorato alla Sicurezza e all'Immigrazione, le tante presenze femminili che caratterizzano il Consiglio Comunale e, non bastasse, le associazioni per la tutela e il sostegno alle donne vittime di violenza e di discriminazione operanti in città e riconosciute a livello nazionale".

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