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Paolo Guerra (Lega) sul regolamento per le elezioni dei Consiglieri Aggiunti di nazionalità straniera

"Questo meccanismo elettivo si svolse già nel 2008 e, con un costo di 40mila Euro, coinvolse solo il 20% degli stranieri presenti in città."

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"L’Amministrazione coglierà l’occasione dell’elezione dei Consigli Territoriali per riproporre le elezioni di 2 Consiglieri Aggiunti e dell’Organo di Rappresentanza composto da 10 persone offrendo la possibilità agli stranieri presenti a Ravenna di partecipare ai lavori del Consiglio Comunale e nelle Istituzioni.
 
Questo meccanismo elettivo si svolse già nel 2008 e, con un costo di 40mila Euro, coinvolse solo il 20% degli stranieri presenti in città. Se fossi stato presente in Consiglio a suo tempo, mi sarei espresso in termini contrari non solo per i costi, che ho l’idea siano sfuggiti a più, ma anche per il criterio adottato per l’elezione che ritengo non offra una reale rappresentatività. Per la prossima elezione degli stranieri non si sosterrà alcun costo, ma solo grazie al fatto che verranno svolte congiuntamente all’elezione dei Consigli Territoriali che, organizzate dagli Uffici Comunali (come se non costassero nulla), si svolgeranno con il lavoro di volontari che si erano già resi disponibili per le elezioni dei rappresentanti dei movimenti politici già presenti in Consiglio Comunale.  

Le modifiche introdotte nel Regolamento per l’elezione dei Consigli Territoriali a favore degli stranieri anche senza alcuna cittadinanza, unite alla decisione di associare l’elezione dei Consiglieri Aggiunti di nazionalità straniera in Comune e dell’istituzione dell’Organo di Rappresentanza, rientrano in quel meccanismo di “integrazione incondizionata” che ho più volte denunciato. Ma vorrei far emergere con chiarezza che il meccanismo adottato per offrire la partecipazione degli stranieri nelle istituzioni è assolutamente demagogico e non garantisce la completa rappresentanza dei singoli e delle comunità straniere presenti in città.
 
Al di là dei 2 Consiglieri candidati, il Regolamento proposto affida alle Associazioni di Stranieri l’indicazione nominale e diretta delle 10 persone che formeranno il Comitato di Rappresentanza. Questo sistema rischia di non essere completamente rappresentativo, in quanto le Associazioni presenti e riconosciute dall’Amministrazione di Ravenna sono quasi 50. Non saranno forse escluse alcune comunità? E all’interno di ciascuna, non essendovi alcun sistema elettivo, non si rischia che i rappresentanti siano gli amici del Presidente di turno o della popolazione più numerosa? Non rischiamo di avere come referenti persone non rappresentative o quanto meno rappresentative dei “più forti”? Ed ancora, non è forse necessario interrogarsi sul fatto che potrebbero prevalere rappresentanze di associazioni di stranieri Extra UE a scapito di comunità degli stranieri UE?  

Solo per questi motivi varrebbe la pena di sospendere l’elezione dei consiglieri aggiunti sino a quando non siano noti i meccanismi attraverso i quali le Associazioni di Stranieri indicano i propri componenti nell’Organo di Rappresentanza. Ma ancora di più chiedo al centro sinistra di essere ancora più coerente, candidando gli stranieri nelle proprie liste politiche al momento delle elezioni amministrative comunali ed indicando alle proprie sezioni del partito la persona per la quale esprimere la preferenza. Si otterrebbe una riduzione dei costi per la collettività, una reale equiparazione dei popoli e si coinvolgerebbero e si premierebbero gli stranieri che, in possesso della cittadinanza, dimostrano di essersi realmente integrati ed hanno deciso di stabilirsi nella nostra società. E le opposizioni non sarebbero costrette a confrontarsi su temi proposti da cittadini stranieri scarsamente rappresentativi, che con arroganza chiedono spazi, risorse, e magari si permettono di giudicare sull’operato delle forze dell’ordine".

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