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Ravenna capitale italiana della cultura, Guerra (Lega): "Programmi e metodi non condivisibili"

"Considerando che nel 2015 vi sarà un disavanzo sul bilancio comunale compreso fra 7 e 9 milioni di euro, trovo inspiegabile che i cittadini retribuiscano un assessore alla Cultura e all’Istruzione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"E’ dalla conclusione del percorso di Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019 che le opposizioni attendevano che il sindaco e il dottor Alberto Cassani avessero la compiacenza di informarci sui programmi e sugli investimenti a fronte del “lascito” di un milione di euro che il Ministero ha destinato a ciascuna delle 5 città che hanno, purtroppo, perso l’obbiettivo europeo. Considerando che nel 2015 vi sarà un disavanzo sul bilancio comunale compreso fra 7 e 9 milioni di euro, trovo inspiegabile che i cittadini retribuiscano un assessore alla Cultura e all’Istruzione che avrebbe potuto gestire autonomamente il breve percorso di Ravenna Capitale 2015. Senza nulla togliere alle competenze del dottor Cassani, almeno per quest’anno si sarebbero evitate sovrapposizioni di ruoli ed ottenuto un certo risparmio.
 
Giungendo al programma che ci è stato illustrato stamane, l’unica nota a favore è che sono state accolte le mie ripetute istanze espresse per Ravenna 2019 e che chiedevano di destinare le risorse economiche ad interventi infrastrutturali e non ad iniziative volatili e che si consumano nel corso di una serata. Finalmente qualcuno si è reso conto che i soldi, sia quelli pubblici sia quelli dei pochi sponsor sopravvissuti alla crisi economica, devono essere gestiti con parsimonia e lungimiranza.

Restano però i problemi politici con questa maggioranza, che senza alcun confronto ha deciso di spendere 70mila Euro in promozioni discutibili, 330mila Euro in diversi eventi ma fra i quali si celano alcuni cofinanziamenti non illustrati in commissione. Ed arriviamo ai 660mila Euro che saranno destinati ad infrastrutture, sui quali si possono esprimere diverse perplessità. Il Museo del Territorio nell’ex Zuccherificio di Classe, ancora la Darsena di Città, ancora Palazzo Rasponi delle Teste, il Teatro Rasi e la Biblioteca Classense. Le perplessità sono riferite non solo al fatto che parte di questi luoghi abbiano già ricevuto finanziamenti in passato, ma soprattutto perché con il capitolo delle “infrastrutture” si trovano acquisti per arredi e per mobili per l’allestimento di questi locali i quali sono ascrivibili a dei cespiti più che a delle “infrastrutture”.  

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