Giulio Bazzocchi, esponente di Lista per Ravenna, ha inviato alla Procura della Repubblica di Ravenna, al Prefetto, al Questore, al Comando Provinciale dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Polizia Municipale e al sindaco Fabrizio Matteucci una lettera per chiedere un intervento finalizzato a fronteggiare i parcheggiatori abusivi che stazionano in alcuni posti auto della città.

Questo il contenuto integrale della lettera:

"Inoltro la risposta dell'Ufficio di Polizia Giudiziaria della PM, a seguito di un mio esposto per il problema "parcheggiatori", in uno dei parcheggi di Ravenna. Per la parte "Si  segnala che la condotta tenuta da dette persone non è in contrasto con alcuna norma dello Stato e/o dell'autorità locale atteso che, l'area ove gli stessi chiedono la questua non rientra tra quelle indicate dall'ordinanza sindacale n°1031 /2008".
1) Da una verifica sul sito del Comune di Ravenna, non risulta essere più presente l'Ordinanza suddetta, che infatti è decaduta per effetto della Sentenza della Corte Costituzionale n. 115/2011. Mi chiedo come mai viene ancora considerata. Se così fosse, l'Ordinanza dovrebbe essere estesa a tutti i parcheggi del territorio, così da potere dare la possibilità alle Forze dell'Ordine di applicarla.
2) Allego a seguire notizia di un arresto nei confronti di un parcheggiatore abusivo a Cervia. Nonostante non vi siano state (almeno penso), denunce in merito, per estorsione, i casi di persone "molestate" presso i parcheggi di Ravenna, sono state pubblicate da quotidiani online e cartacei in diverse occasioni. I motivi che spingano poi i cittadini a non sporgerle possono essere molteplici, come si può documentare anche in questi giorni. Ecco perché, forse, è il caso di prevedere una prevenzione piuttosto che attendere denunce.
 
Partendo dai due punti di cui sopra, mi chiedo se anche a Ravenna sono previsti pattugliamenti per far fronte a questo fenomeno, che sembra potere procedere come normale, mentre mi pare abbia tutti i connotati relativi all'evasione fiscale, all'eventuale sfruttamento dei ragazzi che questuano, alla violazione della libertà personale dei cittadini che parcheggiano nelle piazze e fuori dai supermarket, nonché il tentativo di estorsione da parte dei parcheggiatori. Evidentemente non si tratta di cifre alte ma, come nel caso di Cervia, il reato esiste. I ragazzi che questuano hano un orario di "lavoro" che va dalla mattina al pomeriggio, a turno. Dove abitano? Dato che non hanno l'aspetto del mendicante, dove alloggiano? Chi li mantiene?
Penso siano domande alle quali si debba dare risposta. Concludo ricordando che in giugno ho inviato un esposto al Prefetto, corredato di 185 firme, che non ha avuto risposta, dove erano inserite anche proposte, scaturite dal confronto con i cittadini".