Parcheggiatori abusivi, continua il dibattito. Ancisi: "Regole da rispettare", Maestri: "Non è un reato"
Nella scena politica ravennate si continua a dibattere del caso che ha visto protagonista una poliziotta di Ravenna che aveva pubblicato un post sulla pagina Facebook Ravenna Sicura.
Nella scena politica ravennate si continua a dibattere del caso che ha visto protagonista una poliziotta di Ravenna che, fuori servizio, aveva pubblicato un post sulla pagina del gruppo Facebook Ravenna Sicura sfogandosi dopo uno scontro con un parcheggiatore abusivo in piazza Baracca.
I consiglieri comunali di opposizione Alvaro Ancisi e Massimiliano Alberghini commentano che “l’agente ha sbagliato e le è dovuta la giusta punizione, non già il supplizio, ma non ha senso da parte di De Pascale rivendicare, al riguardo, che l’amministrazione comunale è “per il rispetto delle regole, contro l’abusivismo e contro il razzismo”, per giunta spiegando che “se c’è anche solo un velato riferimento all’etnia di chi queste regole non le rispetta, allora è razzismo…un fatto gravissimo che va denunciato”.
Con la consueta puntigliosità, Ancisi ricorda che “abusivismo significa violazione di leggi o regolamenti. I parcheggiatori abusivi contravvengono il codice della strada (art. 7, comma 15 bis), ma anche i regolamenti del Comune: quello della polizia municipale (art. 65 sul divieto di questua) e quello del commercio su aree pubbliche (artt. 2 e 4). E non è vero che l’amministrazione comunale abbia mai fatto valere seriamente il rispetto di queste norme. Ci mancherebbe che per stroncare dai parcheggi la mala pianta, che può sconfinare in atteggiamenti ingiuriosi, minacciosi od estorsivi, a danno soprattutto dei più deboli, donne ed anziani, si dovessero automatizzare tutti i parcheggi, come si prevede in piazza Baracca, o farli sparire, come in piazza Kennedy”.
Il razzismo, invece, sottolineano i due consiglieri, “è un’idea, deprecabile quanto si vuole, ma non perseguibile come tale in uno stato di diritto, se non quando trasmoda in comportamenti illeciti”. L’invito al sindaco de Pascale è “a rimuovere le cause del degrado civile in cui la vicenda ha trovato - sia pure malamente - alimento, applicando semplicemente le regole il cui rispetto egli invoca”.
Sulla questione, ma da un fronte nettamente opposto, è intervenuto anche Andrea Maestri, parlamentare ravennate del Gruppo Misto. “I ragazzi senegalesi di Piazza Baracca non sono criminali e non commettono nulla di illegale: almeno 5 sentenze dei Giudici di Pace in materia hanno fatto chiarezza cristallina sulle norme e sui fatti. Non c'è professione abusiva di parcheggiatore, sanzionata dal codice della strada e non ci sono reati sentinella come le minacce, la violenza privata o l'estorsione. E allora rimane solo il razzismo: una malattia vigliacca e pericolosa che può fare danni enormi. Aspettiamo idee e misure concrete dalla nuova amministrazione: io una proposta - certo appena abbozzata e un po' sgangherata - l'avevo fatta in passato (Maestri è stato anche capogruppo del Pd in consiglio comunale, ndr). Era solo un'idea ma aveva già raccolto l'interesse di alcuni sindacati dei pensionati, felici di intraprendere un progetto sociale, di volontariato insieme agli stranieri nei parcheggi pubblici. L'assessora di allora, una ragazza totalmente inesperta ma positivamente curiosa, sembrava avere accettato la sfida ma non ne fece nulla. Soluzioni alternative non ne vengono proposte eppure la situazione attuale scontenta tutti. E allora confidiamo nella creatività del nuovo Sindaco, sicuri che, nel bene o nel male, saprà stupirci”.