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"Parcheggio San Vitale: da de Pascale e dal Pd solo indifferenza verso i disabili"

Verlicchi: "Da anni chiediamo al Sindaco di dare finalmente attuazione, dopo ben 33 anni, al Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche"

"A parole de Pascale e il Pd sono per la tutela e il sostegno delle persone diversamene abili. Ma nei fatti, le loro scelte vanno costantemente contro i diritti e l’inclusione dei ravennati diversamente abili". A tuonare contro il sindaco è Veronica Verlicchi, Capogruppo La Pigna, che denuncia la situazione che si sta venendo a creare nel parcheggio di San Vitale. "Da anni - spiega l'esponente de La Pigna - chiediamo al Sindaco de Pascale di dare finalmente attuazione, dopo ben 33 anni, al Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Lo stesso de Pascale lo aveva promesso alle associazioni ravennati di tutela dei disabili, durante la campagna elettorale per la sua elezione nel 2016. Come Pigna abbiamo portato in discussione diverse mozioni in Consiglio comunale. Abbiamo diffidato il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, affinché costringesse il nostro Comune ad agire. Abbiamo depositato un esposto alla Procura. Ma a nulla sono valse le nostre iniziative davanti al muro granitico di indifferenza del Pd di Ravenna verso i disabili. Non solo de Pascale e i suoi non hanno mai mosso un dito per garantire ai disabili ravennati i diritti basilari, ma ora decidono addiruttura di togliere la gestione del parcheggio San Vitale all'omonima cooperativa sociale che occupa ben 10 ragazzi diversamente abili".

"E 10 sono i giorni che gli stessi hanno per fare le valigie e lasciare il loro lavoro - conclude la Verlicchi - perché il Sindaco de Pascale ha deciso di affidare la gestione del parcheggio San Vitale ad Azimut: un'inutile società controllata dallo stesso Comune di Ravenna (attraverso Ravenna Holding Spa). La stessa Azimut che opera in regime di monopolio nei parcheggi pubblici del nostro territorio, nell'inadeguata cura del verde pubblico, nei cimiteri e nella fallimentare lotta contro le zanzare. Il parcheggio San Vitale avrà, quindi, una nuova gestione affidata ad una società che mira a fare profitti a discapito di una cooperativa che mira a dare dignità a ragazzi diversamente abili. Un nuovo assist a favore del "poltronificio" ravennate quello del Sindaco. Un gesto deprecabile. Una scelta scellerata per la quale chiediamo un passo indietro a de Pascale o, in subordine, di trovare una nuova e dignitosa collocazione lavorativa per tutti i 10 ragazzi della cooperativa San Vitale".

LA REPLICA DEL COMUNE - "Lo scenario descritto dalla cooperativa sociale San Vitale in relazione al futuro del parcheggio largo Giustiniano è ritenuto dall’Amministrazione comunale profondamente strumentale e contenente elementi non corrispondenti al vero, suggerendo l’idea di una mancanza di sensibilità del Comune nei confronti dei lavoratori diversamente abili destituita di ogni fondamento. Per il Comune di Ravenna parlano le politiche dei servizi sociali e il costante orientamento dei bandi – si potrebbe fare un lunghissimo elenco - che sistemicamente favoriscono gli inserimenti lavorativi dei disabili. In particolare va sottolineato che l’assegnazione del parcheggio in oggetto, il cui affidamento alla cooperativa San Vitale è scaduto, non può che passare attraverso una selezione pubblica, che può prevedere forme di tutela per i lavoratori impiegati nei servizi e non certo per la singola cooperativa come sembrerebbe pretendere la presidente. L’Amministrazione comunale da tempo sta lavorando per una riorganizzazione complessiva dei parcheggi della città, che prevede investimenti importanti per garantire un ampliamento dell'offerta complessiva di sosta e un aumento di funzionalità, sicurezza ed illuminazione. Nell'affidamento ad Azimut, società a capitale misto pubblico privato che gestirà i parcheggi in quanto aggiudicataria del servizio, di cui per altro la cooperativa San Vitale è socia, il reimpiego del personale diversamente abile è sempre stato un pilastro delle richieste del Comune e più in generale si era tuttora al lavoro, anche con la cooperativa San Vitale, per ottenere un pieno e totale reimpiego delle persone nel grande novero di servizi che essa gestisce per conto di Azimut o direttamente del Comune. La scelta di continuare ad avere in concessione dallo Stato l'area da parte del Comune era sin dall'inizio volta a tenere insieme tutela delle persone più deboli e riqualificazione dell'area".

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