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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Pd e liste civiche per il sociale e per il consenso: la morale è sempre quella"

"Impauriti dal calo dei consensi (e vorrei anche vedere, a Ravenna in primo luogo), il PD pensa bene di buttarsi sulla lista civica, a sfondo sociale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Impauriti dal calo dei consensi (e vorrei anche vedere, a Ravenna in primo luogo), il PD pensa bene di buttarsi sulla lista civica, a sfondo sociale. Come se fino ad ora, come collaboratori del partito oppure iscritti, piuttosto che Consiglieri comunali, responsabili delle sezioni, i cittadini elettori del PD non avessero potuto impegnarsi. La realtà è che, a prescindere da per chi uno voti, da quale sia la propria ideologia, la propria appartenenza, l'essere cittadini attivi in una lista civica o in un partito non cambia nulla. O meglio, non dovrebbe cambiare nulla.

Un partito come il PD, primo per fondi a disposizione, organizzazione, cittadini a disposizione, non è riuscito a lavorare per il territorio al punto da perdere consensi, da doversi rifugiare in una organizzazione parallela di uomini e donne che vogliono impegnarsi nel sociale? I cittadini attivi nel volontariato hanno bisogno di una lista civica per impegnarsi in politica e portare consensi al PD?

La politica è servizio per il cittadino, a prescindere che un cittadino sia impegnato in un partito, piuttosto che in una lista civica, in un comitato, un'associazione. La verità è che i partiti non hanno mai fatto politica per i cittadini ma per alimentare consensi, in cambio di posti di lavoro, favori, rimoborsi elettorali e quanto di più becero e lontano dalla politica ci sia. Tutti i partiti, nessuno escluso. E il PD non si è certo distinto per purezza. Se nessuno cambierà rotta, il nostro welfare sarà sempre più corrotto e sgretolato da chi crede che l'Europa e l'Euro siano la salvezza, che i Trattati Europei siano panegirici, che i Documenti firmati a tavolino dalle pletore che da decenni hanno in mente (e ci stanno riuscendo) di formare un ordine mondiale al di sopra delle sovranità nazionali, per renderci e rendere sempre di più i nostri soldi, di loro proprietà. Il consenso si recupera facendo lavorare chi è eletto, soprattutto a livello territoriale dove se ne ha la possibilità, per i cittadini e non come robot radiocomandati al servizio dell'apparato o per mantenere le clientele diffuse. E questo vale per tutti, a tutti i livelli amministrativi.

Non prendiamoci in giro anche su questo.

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