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Per una Ravenna accogliente e inclusiva: chiesto un "vademecum contro la discriminazione"

Bombardi (PD) e Cortesi (Ravenna Coraggiosa) chiedono un vademecum contro la discriminazione

Il consigliere del Partito Democratico Igor Bombardi e Luca Cortesi di Ravenna Coraggiosa, in un ordine del giorno presentato ieri in Consiglio comunale, hanno chiesto che venga realizzato in collaborazione con sindacati e associazioni di categoria, un vademecum che informi lavoratrici e lavoratori LGBTQI+ su quali siano i propri diritti sul posto di lavoro e cosa fare in caso di discriminazione.

“Dopo la discussione e il successivo affossamento del DDL Zan al Senato – ha detto Bombardi - il dibattito e le proposte in tema di diritti sono scomparse dal dibattito pubblico. Invece riteniamo che sia necessario che sul tema dei diritti si proceda senza indugi anche a livello locale. Abbiamo in mente una città che non solo tuteli, ma che promuova e garantisca i diritti fondamentali di ogni persona, che sappia essere con le sue politiche locali in prima linea nel contrasto a qualunque forma di discriminazione, nella lotta alla violenza di genere, nella promozione dei diritti della comunità LGBTQI+, nell’accesso ai servizi, nella piena valorizzazione della partecipazione delle nuove cittadine e dei nuovi   cittadini, nella valorizzazione dell’inclusività e della diversità come elemento fondamentale nella costruzione di una città multiculturale e cosmopolita come Ravenna è ambisce sempre più ad essere"

"Siamo convinti che la costruzione di una Ravenna ancora più accogliente ed inclusiva possa realizzarsi soltanto eliminando tutti quegli ostacoli, come ci dice l’art. 3 della nostra Costituzione, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini, di tutte le cittadine, di tutte le persone che nella nostra città vivono, all'organizzazione politica, economica e sociale della propria comunità. Per questi motivi dobbiamo cercare di tutelare le differenze, contrastando ogni tipo di discriminazione come le discriminazioni razziste, di genere, di orientamento sessuale, di identità di genere, disabilità, religione, etnia o provenienza geografica. Molte iniziative sono già state portate avanti dall'amministrazione in collaborazione con le associazioni del territorio, da ultimo il progetto “Centro Antidiscriminazione Lgbtqi+”, elaborato da alcune associazioni quali Movimento dei Consumatori Ravenna, Alan Turing Arcigay Rimini, Ausl Romagna, Arcigay Ravenna Elio Venturi, A.L.D.E.P.I. Provinciale Ravenna, Villaggio Globale e LibrAzione, che si è aggiudicato il finanziamento statale da 86 mila euro".

"Proponiamo dunque che si realizzi un vademecum che informi lavoratrici e lavoratori LGBTQI+ su quali siano i propri diritti sul posto di lavoro e cosa fare in caso di discriminazione. Inoltre dobbiamo anche lavorare sulla formazione in campo di “educazione alle differenze” – ha concluso Bombardi - potendo richiedere anche la collaborazione di associazioni che hanno esperienza in merito. I progetti devono essere rivolti in primis al personale con funzione pubblica, sensibilizzando in particolare coloro che svolgono una mansione a diretto contatto con la cittadinanza.”

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