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Pesca di frodo, Europa Verde: "Grave danno all'habitat naturale. Quali azioni per arginare il fenomeno?"

"La pesca di frodo non provoca solamente l’uccisione delle prede e della biodiversità, ma porta anche all’inquinamento delle acque" dichiara Silvia Zamboni di Europa Verde

Un intervento per fermare il problema della pesca di frodo nella Pialassa Baiona, ambiente lagunare di circa 1100 ettari situato tra la Pineta di San Vitale e l’abitato costiero di Marina Romea. "Questa attività illegale all'inizio riguardava piccoli quantitativi di pesce e di vongole, come attestato dai sequestri operati dalle forze dell’ordine durante le retate. Con il passare del tempo i quantitativi sequestrati sono aumentati, a dimostrazione che si è passati da una pesca per l’autoconsumo ad una pesca per un mercato molto più ampio del valore stimato di decine di migliaia di euro. La Regione Emilia-Romagna è al corrente di questa attività illegale? E, in caso affermativo, quali azioni sta mettendo o intende mettere in atto per arginarle, fino ad impedirle completamente?" A rivolgere queste domande alla Giunta regionale è Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde, che in Assemblea legislativa ha depositato un’interrogazione sul tema.

"Sono dieci gli habitat di interesse comunitario, tre dei quali prioritari, che coprono circa il 78% della superficie del sito, prevalentemente acquatici salmastri e non: lagune, pascoli inondati mediterranei, steppe salate, ecc. In Baiona si contano 231 specie vegetali, delle quali ben 17 inserite nella lista regionale delle specie target per la conservazione. Molteplici anche le specie animali: mammiferi, uccelli, rettili e pesci - sottolinea Zamboni - Le modalità con le quali i pescatori illegali, associati in vere e proprie organizzazioni criminali, catturano le loro prede (per lo più carpe, carassi, pesci gatto, siluri e vongole) sono violente e aggressive e portano, inevitabilmente, alla distruzione di qualsiasi forma di vita presente nell’area depredata. Gli strumenti utilizzati, infatti, non sono solo reti a tramaglio, fissate o manovrate a strascico, ma anche elettrostorditori, veleni e fertilizzanti agricoli, che hanno la funzione di stordire e mettere in fuga il pesce verso apposite trappole disseminate nei dintorni; modalità, queste, che riducono le operazioni di pesca a poche ore, garantendo un bottino consistente".

“La pesca di frodo non provoca solamente l’uccisione delle prede e della biodiversità, ma porta anche all’inquinamento delle acque a causa sia dell’utilizzo dei veleni e dei fertilizzanti agricoli, sia del rilascio di sostanze chimiche dalle batterie delle auto usate per gli elettrostorditori - dichiara Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna - Il bottino di questa pesca selvaggia e illegale (pesce e vongole) finisce, attraverso mercati clandestini, sulla tavola di molti consumatori che rischiano di mangiare un alimento inquinato e sicuramente non controllato durante le fasi di trasporto e stoccaggio, con conseguenti rischi per la salute”.

“Fonti che preferiscono rimanere anonime, perché temono ritorsioni da parte delle organizzazioni criminali di pescatori, hanno segnalato a Europa Verde che chi gestisce la pesca di frodo e il traffico di pesci e vongole nell’area protetta della Pialassa della Baiona controllerebbe anche le immissioni di acqua attraverso i canali all’interno dell’area lagunare; secondo quanto ci è stato riferito, verrebbe immessa acqua salata, e non acqua dolce, con lo scopo di aumentarne la salinità, operazione che, se confermata, è in grado di mettere sotto stress il già delicato equilibro naturale che vige da secoli nella laguna e nella quale vive una altrettanto delicata biodiversità composta da innumerevoli specie, anche protette. Con l’interrogazione depositata oggi, sollecito la Giunta a fare chiarezza sulle attività illegali praticate nell’area protetta della Pialassa della Baiona e chiedo se sia stato realizzato uno studio scientifico specifico per verificare e quantificare i danni arrecati all’habitat e alla biodiversità dalle ripetute azioni violente protratte negli anni da parte delle organizzazioni dei pescatori di frodo che hanno usato mezzi brutali, altamente distruttivi e inquinanti. Infine - conclude la consigliera Zamboni - ho chiesto chiarimenti sulla gestione delle immissioni di acqua salata nella Pialassa della Baiona e se corrisponda al vero che tali operazioni hanno avuto l’effetto di alterare gravemente l’habitat originario”.

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