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Pet therapy, Cinoservizio a servizio degli anziani: la testimonianza di una volontaria

Il ricavato di questi progetti viene impiegato dall’associazione Cinoservizio per le proprie attività istituzionali

Già da molti anni alcune volontarie dell’associazione Cinoservizio si dedicano alle attività assistite dall’animale, comunemente dette pet therapy. L’associazione, a cui è affidata la gestione del canile comprensoriale della Bassa Romagna, tra le sue attività organizza anche visite a gruppi di anziani presso ospizi e centri diurni per offrire un piacevole momento di socializzazione, attraverso il rapporto con un animale. Con l’adeguata e continua formazione della coppia conduttore-cane, si realizzano apprezzati progetti. Ad oggi, le attività del progetto “I cani ci danno una zampa” sono svolte da Mirka e Teresa. Il ricavato di questi progetti viene impiegato dall’associazione Cinoservizio per le proprie attività istituzionali. Per ulteriori informazioni su tutte le attività svolte dall’associazione Cinoservizio, consultare la pagina web www.cinoservizio.com/lassociazione/attivita/.

Quello che segue è il racconto di Raffaella Cavalcanti, una volontaria che per la prima volta ha accompagnato Mirka in un incontro del progetto in una casa di riposo. “Sono le nove e mezza di un sabato di novembre e sto aspettando Mirka. Passa il tempo quando mi viene il dubbio di aver sbagliato orario, sono in effetti emozionata per quello che succederà, ma la vedo arrivare in auto. Con lei c’è Paige, una bellissima Collie di otto anni che Mirka ha adottato due anni fa al canile di Bizzuno, dove entrambe siamo volontarie. Paige è esuberante e affettuosa, al suo musetto lungo non sfugge davvero nulla. Mirka, questa mattina, mi ha invitata ad andare con loro in una struttura poco lontano da Lugo per vedere e cercare di capire in cosa consiste la pet therapy. Mirka si occupa di questo già da molti anni. Partiamo, e intanto dentro me l’emozione cresce mentre Mirka mi racconta un po’ con chi andrà a interagire e le modalità di relazione che devono essere sempre attente e mediate da una figura della struttura che ospita, che in questo caso è una casa di riposo per anziani. Arriviamo e ci accoglie una signora bionda che ci guiderà in questa mattina. Me ne sto da parte e osservo Mirka e Paige che si avvicinano ai volti che per loro ormai sono conosciuti; c’è la signora che fa la maglia ed è molto brava, ma le carezze alla dolce cagnolina non si possono negare, per cui ferma il suo lavoro per lei. Paige sa davvero far sorridere le persone. Poi c’è chi la vede e la reclama vicino a sé per qualche coccola evocando i ricordi di animali e cani che si avevano in casa. Cose importantissime per una persona anziana, il ricordo e la memoria di sé. Poi c’è una dolcissima signora non vedente, mi dice Mirka. Paige si avvicina a lei e come le posa la mano così fragile e magra nel manto, le si illumina il viso con un sorriso sereno e bellissimo. Quante emozioni antiche può evocare una carezza ad un animale, non immaginavo. È difficile non commuoversi di fronte a tanta tenerezza e noto che anche Mirka è emozionata come me. Paige invece sembra essere a suo agio e accoglie tutti quelli che la vogliono avere accanto. La signora le chiede di voltarsi perché le vorrebbe ‘vedere’ il muso; è non vedente, è vero, ma con il tatto lei sente e può capire com’è Paige… e infatti un attimo dopo la riempie di complimenti per quanto è bella. In tutto questo, l’operatrice che ci accompagna durante la visita e Mirka, interagiscono con gli ospiti facendo domande, cogliendo e stimolando la curiosità che viene suscitata da questo incontro. Già, una cosa che può sembrare così scontata come fare una carezza a un cane può essere importante per alcuni. Anche solo stimolare il movimento della mano per fare una coccola a un cane, in un noioso sabato mattina di novembre, è qualcosa di veramente prezioso. Ma per quello che ho visto e osservato io, da questi incontri si muove molto di più. Le emozioni, i ricordi, la parola, la volontà, i sensi, i mondi del dentro e del fuori, del vicino e del lontano che si accendono come per magia, anche per pochi istanti. Istanti che non vengono più dimenticati, anzi, istanti che poi si attendono di nuovo con gioia perché si è saputo creare una relazione. Come con la signora che un tempo faceva la parrucchiera; Paige si accomoda vicino a lei sul letto dopo aver sistemato una traversina. La signora comincia ad accarezzarla e lei la lascia fare tranquilla mentre ci si scambia alcune parole. Mirka le dice che ha alcuni biscottini con sé se ha piacere di darglieli, attività che l’ospite accoglie con piacere e anche Paige direi, visto che se li mangia quasi tutti. Finiamo il nostro giro andando da un altro signore allettato, ma Paige non ha paura di nulla e con il supporto di una sedia riesce a essere vicina anche a lui. Lo fa ridere subito dandogli delle leccatine nel braccio facendogli così il solletico… che bello vedere accendersi i volti e i corpi di queste persone un po’ stanche! Ci congediamo salutandoli e Mirka comunica le date delle prossime visite a tutti loro, che sorridono e ringraziano per la visita. Usciamo e ho dentro una tempesta di emozioni: gioia, gratitudine, tristezza ma anche la consapevolezza di aver capito che la pet therapy può fare davvero moltissimo per tutte quelle persone in difficoltà. Cosa che non mi pare davvero poco, come non è poco, anzi è tantissimo, quello che mi ‘porto via’ in questo sabato mattina di novembre”.

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