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Guerra (Lega): "Prime riflessioni sul piano dell'arenile in attualmente in discussione"

"Il piano dell'arenile, come altre importanti pianificazioni che si stanno discutendo in queste settimane, condizionerà a lungo gli interventi possibili sul nostro tratto di costa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il piano dell'arenile, come altre importanti pianificazioni che si stanno discutendo in queste settimane, condizionerà a lungo gli interventi possibili sul nostro tratto di costa. Si tratta di trovare il giusto equilibrio fra la necessità di tutelare (e per taluni aspetti migliorare) l'ambiente e permettere uno sviluppo turistico e balneare comunque compatibile. Fra i temi in discussione la possibilità di realizzare dei chioschi durante la stagione estiva fra lo stabilimento e la costa in merito ai quali, raccolte alcune istanze dei portatori di interessi, e confermato dagli uffici che questi non andranno assolutamente ad occupare la linea di battigia, ritengo si possano tranquillamente prevedere distanze inferiori da quelle dei 300 metri prospettate dal Comune. Relativamente agli stradelli retrodunali, oggetto di una mia recente interrogazione sulle tragiche condizioni in cui versano, ritengo che gli arredi e le delimitazioni dei parcheggi e delle aree di stoccaggio rifiuti vadano migliorate ed armonizzate fra tutti gli stabilimenti. Definire gli spazi, la tipologia dei materiali impiegabili ed evitare la situazione attuale che va da pannelli di compensato a lamiere, corde e catenelle arrugginite, ritengo sia il minimo indispensabile che gli stabilimenti possano fare. Va anche sottolineato che per non vedere rifiuti accumulati fuori dalle piazzole, è possibile fare qualcosa di più sulla frequenza e sull'orario del servizio di raccolta, soprattutto nei fine settimana, evitando che alla domenica mattina si osservino  situazioni di incuria fra la pineta e l'ingresso agli stabilimenti. Invito nuovamente il Comune, come fatto in sede di interrogazione, a farsi promotore o garante di un protocollo con il corpo forestale per consentire agli stabilimenti o alle loro cooperative di curare e mantenere le fasce pinetali retrostanti, sostanzialmente abbandonate in quanto nessuno, di fatto, ha soldi e risorse per tutelarle. Per ultimo va approfondita e considerata la possibilità di utilizzare le palancole a protezione dei terreni circostanti lo stabilimento. Magari prevedendo l'utilizzo di materiali resistenti da un lato, ma non inquinanti per l'ambiente dall'altro. Magari registrando il numero degli elementi utilizzati per ciascun sito, in modo da poterne richiedere negli anni a venire la rimozione o la sostituzione in caso sia possibile utilizzare materiali meno impattanti. Ma di fatto resta che le palancole sono al momento uno dei pochi interventi in grado di dare un equilibrio fra costo e beneficio, con un occhio all"ambiente. D'altronde sarà un intervento finanziato dagli stessi operatori, ed è triste dirlo, non sono una soluzione al vero problema dell'ingressione marina e della subsidenza, sul quale spetta invece all'amministrazione pronunciarsi con dispositivi ben diversi dal Piano dell'arenile. Certo che i 500mila Euro destinati alla passerella sulla duna potevano tornare comodi in questa occasione".

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