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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Faenza

Piano sosta Faenza: "Dopo le 18.30 è caos nei parcheggi e il guadagno non c'è"

Il movimento 'No Piano Sosta', svolge un'analisi dei dati sostenendo che "è molto probabile che alla fine il risultato economico complessivo di questa operazione sarà molto negativo"

Il movimento 'No Piano Sosta', svolge un'analisi dettagliata dei dati  relativi al mese di ottobre, ricondotti alla sosta, sostenendo che “è molto probabile che alla fine il risultato economico complessivo di questa operazione sarà molto negativo. I dati numerici, parte sono derivanti da analisi effettuate da cittadini, e parte sono stati elaborati dai nostri esperti, ma sono gli stessi dati estrapolati dai tabulati pubblicati nell'ultima conferenza stampa congiunta dei nostri amministratori e di MOVS”.
 
Il movimento sostiene che  per abbonati residenti e ordinari, durante il giorno, “la situazione è migliorata rispetto a prima, ma, come previsto, quando poi si avvicinano le ore di fine giornata/piano sosta, sulla via del rientro dal lavoro, la lotta si accende per la conquista del posto. Nessuno se ne è accorto ma con l'attuazione del piano sono stati disegnati quasi 108 stalli aggiuntivi (ora capiamo perchè sono stati sacrificati talvolta gli spazi e creati anche dei posti impensabili): infatti i posti complessivi a tariffazione previsti erano 2.524, ora scopriamo che sono 2.632. Malgrado l'aumento dei posti disponibili rispetto al bando, - scrivono  - c'è da sottolineare che l'ordine di distribuzione delle auto, dopo le 18,30, diventa caos ancora più di prima, e, per chi torna dal lavoro, dopo le 17,30/18,00, ora la situazione è peggiorata, e dopo le 18,30 un abbonato trova a fatica uno stallo in strisce blu”.
 
Altro dato: “Gli abbonati residenti, come avevamo previsto, in pochi hanno rinunciato all'acquisto dell'abbonamento: infatti sono 2.070 (cifra data dal numero degli abbonati residenti 1.802, sommato agli abbonati residenti disabili 92, sommato agli abbonamenti family con stima prudenziale dell'80% pari a circa 176. Inoltre gli abbonati ordinari ad oggi sono aumentati: – spiegano i membri di 'No Piano Sosta' – per quanto riguarda il potenziale delle auto di non residenti, che possono sostare permanentemente nel centro, si è passati da 198 vetture rilevate nel 2010, a 355 auto che attualmente potenzialmente possono occupare gli stalli, ma che grazie al costo elevato della tariffa, di 325 euro annui, li occupano permanentemente”.
 
“La sosta breve è molto critica, soprattutto nella zona A (566 posti, di cui 4 si sono aggiunti con la tracciatura), quella a tariffazione più alta, dato che in questa gli abbonati non possono sostare.  - secondo i dati del movimento - Risulta che il tasso di occupazione dei posti in questa zona sia mediamente in ogni giornata  di 1 su 3, e quindi gli altri 2 posti auto sono sempre vuoti. Se lo rapportiamo alle ore, tutti i parcheggi della zona A, nelle otto ore in cui vige il piano sosta, per 2,5 ore sono tutti pieni, mentre per 5,5 ore sono tutti completamente vuoti. E i commercianti e professionisti del centro storico sicuramente ringraziano visto che, secondo quanto rilevava anche l’amministrazione, “non si trovava mai posto da parcheggiare in queste zone”. Sempre leggendo bene i numeri si può affermare che,  nella zona A, ogni posto auto vede ruotare 3,2 auto al giorno, mentre ogni posto della zona B ne ospita solo 1,3, e la C non arriva nemmeno a vedere 1 auto al dì. Quindi nella zona tariffaria A c’è una rotazione di auto (di non abbonati) che è mediamente tripla rispetto alle altre zone”
 

INCASSI - “Il vero problema è se questa operazione creerà gettito reale per le casse comunali. Il risultato economico sembra quasi perseguito con 1milione 240mila euro. Di questi – sottolinenano dal movimento - il 30% (circa 350 mila euro) andrà a Movs per pagare l’appalto, il resto rimane al Comune (circa 900mila euro). Comune che però per alleviare i disagi del Piano Sosta ha dovuto istituire la navetta gratuita che ha un costo di 13mila euro al mese, ma è una tariffa scontata al 50%, e per oltre  160mila euro all’anno. Quindi gli incassi netti annuali scendono a 740mila euro circa. Fino a luglio 2013 con i parchimetri fino ad allora esistenti, il Comune di Faenza incassava circa 400mila euro all’anno, la differenza sugli incassi netti annuali scendono a 340mila euro. Ora senza disco orario le sanzioni sono drasticamente calate nella zona del centro storico (-73% secondo quanto detto dal comandante della Municipale Ravaioli, ossia 150mila euro di multe in meno ad oggi). Quindi, se decurtiamo di altri 150mila euro, gli incassi netti annuali scendono a 190.000/150.000 euro. Nel confronto con il 2012 i maggiori incassi saranno piuttosto modesti e, paradossalmente, il Comune nel suo complesso incasserà da questa manovra un importo netto inferiore rispetto a quanto avrebbe ottenuto con un semplice ritocco delle tariffe che c’è comunque stato”.

CONSIDERAZIONI FINALI - “Intanto dobbiamo dare atto al sindaco e all'amministrazione che avevano ragione: non hanno fatto l'operazione del piano sosta per guadagnarci (infatti gli incassi netti saranno circa 150.000/190.000 in una ipotesi ottimistica), quindi gli ottimi guadagni che si paventavano per fare questo ed altro per il centro storico e la città con il piano sosta non si potranno realizzare. Per ottenere questo stesso risultato economico bastava solo alzare le quote degli stalli che erano a pagamento prima del piano sosta. Sono stati venduti troppi abbonamenti sia residenti che ordinari, ci sono più auto ferme permanentemente in centro. Onestamente si può affermare che solo per i residenti la situazione è migliorata fino alle 17,30 il posto si riesce a trovare, ma dopo le 18,30 è caos e per trovare un posto si gira anche più di prima. Un'altra partita persa è stata la gestione degli abbonati ordinari con un aumento più del doppio rispetto alle previsioni. La sosta breve ha sì la rotazione, ma è principalmente nella zona ad alta tariffazione A e le auto sono meno del previsto, un fallimento che rischia di danneggiare pesantemente i commercianti che si sono organizzati cercando di sensibilizzare la propria clientela ad utilizzare quei minimi 15 minuti di sosta giornaliera, e in alcuni casi pagano loro stessi la sosta ai clienti. Sappiamo tutti che la crisi morde, ma aver varato questo piano sosta cosi fatto in questo periodo ha aggravato la situazione e non porterà nessun beneficio alla città anzi a conti fatti è una beffa”.

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