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Martedì, 16 Aprile 2024
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Minichini (LpRa): "Piazza kennedy come piazza sovietica?"

"Vorremmo sapere dalla Soprintendenza di Ravenna perché ha ritenuto di operare ai sensi dell'articolo 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, esprimendosi sui lavori di riqualificazione di piazza Kennedy, ha rilasciato dichiarazioni francamente sorprendenti. Ad esempio sarebbe interessante conoscere le motivazioni che gli hanno consentito di esprimere concetti sull'iter procedurale, considerato che la Soprintendenza di Ravenna ha acquisito competenze anche in materia archeologica solo a decorrere dall'11 luglio 2016, dopo la riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del gennaio 2016.

Interessante sarebbe conoscere anche perché piazza Kennedy non sarebbe una piazza storica, come piazza del Popolo o piazzetta dell'Aquila, dal momento che di parere opposto è il Prof. Giovanni Puglisi, della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, che in una lettera all'Amministrazione comunale, a seguito di una variante al progetto, auspicava: "…di non alterare lo straordinario patrimonio storico-artistico ed urbanistico della città di Ravenna". Certo, se - come dice il Soprintendente - il trascorso storico di Ravenna ha inizio dagli anni trenta/quaranta, piazza Kennedy non è una piazza storica, ma una qualsiasi piazza moderna, tipo quelle che si vedono a migliaia nelle periferie delle città ex sovietiche. Eppure gli scavi sono stati incentrati, fin dall'inizio, per riportare alla luce i resti della Chiesa di Sant'Agnese, richiamati proprio nella nota del 3 maggio 2012 della Soprintendenza di Ravenna: "…Per quanto riguarda la Chiesa di S.Agnese, riproposta in pianta come si configurava nella trasformazione seicentesca su basi cartografiche, si suggerisce, se ce ne fosse l'opportunità, di verificarne l'andamento attraverso scavi e sondaggi puntuali". Allora, la cartografia riporta che ci sono reperti importanti e piazza Kennedy non è una piazza storica?

Vorremmo sapere, infine, dalla Soprintendenza di Ravenna perché ha ritenuto di operare ai sensi dell'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, fatto che abbiamo appreso dalla stampa solo ora, e non alla luce degli articoli 95 e 96 del Codice dei lavori pubblici. Forse, per stare alla larga delle direttive (circolare n. 10 del 15/06/2012) della Direzione Generale per le Antichità del Ministero per i Beni e le attività Culturali? Sta di fatto che l'auspicabile possibilità di far diventare piazza Kennedy una piazza interamente archeologica, almeno in tempi migliori, è svanita nel nulla. In compenso, sono spuntate dalla sera al mattino delle latrine. Queste sì in stile sovietico".

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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