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Minichini (LpRa): "Con piazza kennedy si cementifica la storia di Ravenna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il ritrovamento di alcuni resti fossili umani in piazza Kennedy ha sollevato un gran clamore in città, quasi ci fosse ignoto quanto il nostro centro storico sottosuolo conserva da secoli e millenni. Ci si darà da fare per chiudere, con una bella ricopertura, questa ennesima finestra sui nostri antenati. Seppellirà, oltre alle ossa, anche l'ennesima trascurata opportunità di arricchimento dell'offerta storico-culturale che via via emerge casualmente, non certo per il benché minimo piano di ricerca, dalle viscere del nostro glorioso passato. Continuiamo a farci del male, purtroppo irreversibile, tumulando anche ciò che abbiamo sotto gli occhi. Occhio non vede, commerciante non fa una lira. Perché allora non cominciare da questa nuova, immeritata, scoperta, una campagna di scavi archeologici capace di richiamare l'attenzione del turismo culturale, non solo nazionale, sulla nostra città e sulla storia sommersa del suo centro storico? Valore aggiunto per la città, per i suoi commercianti e artigiani, per il benessere dei cittadini.

Varrebbe la pena di riprendere l'idea, espressa e pubblicata dall'architetto ravennate Daniele Vistoli, di realizzare su piazza Kennedy un parco archeologico. Con una ricopertura trasparente sorretta da steli metallici, riservata ai pedoni, potrebbe farsene una piazza dei libri, delle rarità e delle collezioni, affidata a un commercio ambulante di qualità. È l'idea di città attrattiva realizzata a Cannes con un percorso di piazze a tema affiancato da una linea di mezzi pubblici leggeri. Si potrebbe introdurre un'analoga soluzione in piazza dei Caduti, ricoprendola con una cupola di vetro in funzione di serra giardino d'inverno e di riparo per i passeggeri di una linea di mezzi pubblici leggeri che dall'Ospedale, attraversando il centro storico, arrivi alla stazione ferroviaria.

Ci sono giacimenti imponenti da scavare a Ravenna, ad esempio fra via Ercolana e via Oberdan, nel vecchio Decumano, in via Salara, porto Coriandro. La Ca' Bianca, cattedrale gotica prodigiosamente scoperta, è stata riseppellita. Sconsolanti le dichiarazioni rese alla stampa, in fase di intervista, dal funzionario della Soprintendenza, quasi timorosa di mettere il bastone fra le ruote: "Se trovassimo elementi importanti, pavimentazioni in mosaico o altro, potremmo decidere la rimozione, ma solo in presenza di un progetto di valorizzazione serio, altrimenti ricopriremo tutto, sapendo di poter riaprire quando ci saranno le condizioni".

Le condizioni non ci saranno più dopo che piazza Kennedy avrà subito l'anonima imminente "ristrutturazione" cementizia. La stessa fine toccò a una villa romana imperiale, scoperta nel 2006 durante i lavori di sistemazione della foce del Bevano. L'archeologa che aveva scoperto il tesoro, ma che dovette fermarsi a quella che in gergo si chiama archeologia preventiva, espresse tutta la propria amarezza con queste parole: "È un peccato. Sotto terra, di certo, c'è tutta la Ravenna della storia". Indimenticabili anche le parole di Sergio Zavoli, nel corso della presentazione della candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura: "Ravenna ha una vocazione antica…". Sicuramente, tanto antica che non conviene scoprirla".

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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