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La proposta di Ancisi: "Trasformare Piazza Kennedy in un sito archeologico"

"Non dimentichiamo poi che siamo a breve distanza di metri dalla “Domus dei tappeti di pietra” di via D’Azeglio, nella zona del reticolo decumano prossima al foro, alla intersezione con il cardo", afferma Ancisi

Piazza Kennedy diventi un centro archeologico. E' la proposta del capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi. Esordisce il leader della lista civica: "Il ritrovamento, sotto la parte nord/ovest di piazza Kennedy, della chiesa del V secolo, con rifacimento seicentesco, di Sant’Agnese, è come aver scoperto il segreto di Pulcinella, essendone arcinota la preesistenza. Gli scavi in corso, su un rettangolo di 30 metri per 20, alla profondità di un metro e mezzo, ne farà emergere le reali dimensioni".

"Quelli ulteriori, sul lato ovest, fino a quattro metri, su un’area in cui i catasti dimostrano l’assenza di edifici moderni, raggiungeranno anche resti archeologici dell’età romana - prosegue -. La stessa chiesa non era un edificio isolato, ma parte di un complesso monumentale, con tutti gli annessi". Ancisi ricorda che già nel 2007, quando venne alla luce il nuovo Piano generale del traffico urbano che prevedeva la ristrutturazione e pedonalizzazione di piazza Kennedy, propose di realizzare in questa piazza un vero e proprio sito archeologico. Affermammo allora che è "sufficientemente documentato che, a pochi metri, forse anche meno di sei, sotto la superficie di piazza Kennedy, giacciono resti di grande interesse archeologico, risalenti al periodo tra il I e il VI secolo d. C., tra cui: la struttura di base della basilica di Ercole, restaurata da Teoderico nel VI secolo e combaciante, in parte, con la basilica di Santa Agnese; la base della famosa colonna Tiberia; parte della rete di adduzione e distribuzione degli acquedotti di Traiano e di Teoderico".

Prosegue Ancisi: "Non dimentichiamo poi che siamo a breve distanza di metri dalla “Domus dei tappeti di pietra” di via D’Azeglio, nella zona del reticolo decumano prossima al foro, alla intersezione con il cardo. I modelli di piazza archeologica, mete del turismo internazionale, sono una ventina in Europa, tra cui in Italia l’“area sacra” di  Largo Argentina a Roma (prima metà del secolo scorso), piazza Ferrari a Rimini (1989), piazza Duomo a Siracusa (1999) e piazzetta Sigismondo Castromediano a Lecce (2006)". 

RIVEDERE RADICALMENTE IL PROGETTO IN CORSO - "Non è dunque col senno di poi che oggi, a fronte di una prospettiva di enorme ricchezza culturale, turistica ed economica per la nostra città, pensiamo doveroso che l’amministrazione comunale si ponga il problema di rivedere complessivamente non solo una piccola parte, ma l’intero progetto di ristrutturazione “desertica” di piazza Kennedy, a favore della creazione di una piazza archeologica - afferma Ancisi -. Sarebbe anche interesse della Fondazione del Monte, finanziatrice del progetto e proprietaria dell’appena rigenerato Palazzo Rasponi, a fronte di ben altra regia e campo visivo sulla facciata".

PERCORSO AMMINISTRATIVO FATTIBILE - Per il capogruppo di Lista per Ravenna "è indispensabile un’indagine archeologica preliminare, estesa a tutto campo, esattamente quella che l’amministrazione comunale, richiamata da noi più volte, ha omesso di fare. Serve sospendere la realizzazione del progetto attuale, assicurando l’accessibilità ai siti commerciali attualmente impediti, essi stessi possibili beneficiari dell’attrazione già fin d’ora prodotta dall’emersione dei resti archeologici. Occorre anche predisporre un bilancio dei ritorni economici dell’operazione e dei “risarcimenti” ai mancati introiti eventualmente subiti dai siti commerciali medesimi".

"Obiettivo finale è revocare il progetto in corso ed adottarne uno nuovo di “piazza archeologica”, coinvolgendo la Fondazione del Monte, onde stornare sul nuovo progetto i fondi destinati a piazza Kennedy, il progettista arch. Cervellati e l’impresa appaltatrice dei lavori - aggiunge -. Giuridicamente l’operazione è possibile, essendo un principio consolidato, sul piano normativo e giurisprudenziale, che l’amministrazione pubblica possa revocare i propri progetti per effetto di una rinnovata valutazione dell’interesse pubblico. Al riguardo, il TAR del Lazio ha depositato appena l’8 settembre scorso un’importante sentenza, che stabilisce come “la manifestazione da parte della popolazione del Comune della contrarietà alla realizzazione dell’opera e l’interesse primario, dunque, a rispondere ai bisogni manifestati dalla stessa popolazione, costituiscano espressione di una nuova valutazione dell’interesse pubblico”".

"Il percorso sarebbe dunque più che validato da un risultato a ciò favorevole di una consultazione dei cittadini proposta dal Comune ai sensi dell’art. 50 dello statuto comunale, che prevede una procedura veloce e per niente costosa (da non confondere con un referendum). Tale consultazione, che Lista per Ravenna propose e tutta l’opposizione sottoscrisse, sul progetto di riqualificazione urbanistica di piazza Kennedy, fu bocciata il 10 gennaio 2014 dalla maggioranza". Ancisi ha quindi presentato un'interrogazione al sindaco per conoscere "il giudizio sul suddetto percorso di riqualificazione di piazza Kennedy in senso pienamente archeologico, o comunque su un eventuale diverso percorso utile al medesimo scopo; e le intenzioni al riguardo".

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