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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Pillola abortiva anche senza ricovero, passa la mozione M5S-Pd. Liverani (Lega): "Irrispettoso"

L'Emilia-Romagna permetterà la somministrazione della pillola anche in day hospital e nei consultori, dunque senza ricovero in ospedale, come vogliono le ultime linee guida del ministero della Salute

Battaglia in Regione Emilia-Romagna sulla pillola abortiva Ru486: alla fine, la spuntano centrosinistra e 5 stelle che 'dettano la linea' alla giunta Bonaccini: al contrario di diverse regioni guidate dal centrodestra (Piemonte, Abruzzo, Umbria e Marche), l'Emilia-Romagna permetterà la somministrazione della pillola anche in day hospital e nei consultori, dunque senza ricovero in ospedale, come vogliono le ultime linee guida del ministero della Salute. 

L'approvazione della risoluzione "è senza dubbio un segnale del fatto che l'Emilia-Romagna non voglia perseguire posizioni ideologiche, paternalistiche e patriarcali come quelle avanzate oggi dai consiglieri di centrodestra che pretendono di poter decidere e di sapere cosa è meglio per il corpo delle donne" gioisce sui social la consigliera M5s Silvia Piccinini, autrice dell'atto di indirizzo. "Oggi sono soddisfatta, perché in aula ha trionfato il diritto all'autodeterminazione: come abortire è una questione che attiene alle donne e alla scienza, non alla politica". 

"La pillola RU486 non è come un’aspirina, ma una vera bomba farmacologica. Davanti a questa deriva di valori, dobbiamo fare tutto il possibile per tutelare la vita e la salute delle donne - ammonisce il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani - Gli effetti di questi farmaci sono molto forti, durano anche nei giorni a seguire e lasciano conseguenze psicologiche nella vita delle donne, costrette a un trattamento che nel 30% dei casi non ottiene il risultato atteso. Questo vuol dire che le donne devono poi essere sottoposte a un raschiamento. Tutto questo non può avvenire a livello consultoriale e per questo giudico irrispettoso che venga presentata questa risoluzione che ignora il fatto che dopo già 5-6 settimane di gravidanza l’ecografia registra i primi segnali ecofetali, una vita pulsate nel grembo di una donna”.

“Il nostro modello sono i centri di aiuto alla vita, non la banalizzazione dell’aborto ridotto a pratica “fai da te”. Abbiamo un’idea diversa di futuro - ha spiegato Liverani - Non possiamo considerare tutto ciò un passo in avanti. Anzi, la proposta di somministrare la pillola abortiva senza ricorrere al ricovero ospedaliero ci induce ad alzare la guardia nei confronti del preoccupante e progressivo processo di desacralizzazione della vita umana e della banalizzazione dell'aborto. Si consideri solo la narrazione mainstream che tende a non rappresentare più l'interruzione di gravidanza come un dramma quanto come una pratica “fai da te”. Si tratta di un approccio che mai e poi mai potremo condividere. Piuttosto, esprimiamo il nostro plauso a quelle Regioni coraggiose come Marche e Piemonte che hanno almeno in buona parte preso le distanza delle nuove linee guida ministeriali stabilendo che la pillola abortiva Ru486 non verrà somministrata nei consultori”.

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