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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Pochi medici di base, la Lega: "Non lasciamoci scappare gli specializzandi"

"Basterebbe aumentare il numero di specializzandi in medicina generale offrendo borse di studio regionali solo a quegli studenti che si impegnino a prestare servizio sul territorio regionale per alcuni anni"

"A Ravenna, e in particolare a Lugo, trovare un medico è diventato impossibile. La Regione si muova e faccia presto. Basterebbe aumentare il numero di specializzandi in medicina generale offrendo borse di studio regionali solo a quegli studenti che si impegnino a prestare servizio sul territorio regionale per alcuni anni". Così il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani denuncia la situazione in cui versa il sistema sanitario nel ravennate. Il leghista ha depositato un'interrogazione per conoscere "quali azioni abbia messo in campo" la Giunta "per prevenire ulteriori disagi ai cittadini", per sapere se ci sia l'intenzione di implementare il numero di specializzandi in medicina generale e "quali iniziative intenda assumere, anche tramite la locale Ausl, per fare fronte alla situazione senza che essa possa degenerare in interruzione di pubblico servizio".

"Il quadro è assurdo - racconta l'esponente del Carroccio - Si è arrivati al paradosso del caso di un cittadino che, costretto a individuare un nuovo medico di famiglia a causa del pensionamento del proprio, si è visto rifiutare due scelte dall’Ausl per poi essere assegnato a un nuovo professionista che, a sua volta, è andato in pensione nell’arco di poco meno di un mese. Il turn-over dei medici di base non è sicuramente un dato imprevedibile. Dell’odierna carenza di camici bianchi era già stata data notizia, oltre due anni fa, dall’assessore regionale alla competente Commissione assembleare. La situazione era anche già stata più volte denunciata dalle associazioni di categoria dei medici, che hanno sottolineano come ci siano da aspettarsi continui peggioramenti nei prossimi tre anni, a causa dei sempre maggiori pensionamenti".

"Purtroppo, da allora, la Regione ha fatto poco o nulla per risolvere il problema e oggi ne paghiamo lo scotto. La formazione di un medico di base non la si fa dal mattino alla sera. Si sarebbe dovuto partire già da alcuni anni innalzando, ad esempio, la soglia dei partecipanti ai corsi universitari di medicina, oggi a numero chiuso, e soprattutto aumentando il numero di borse per gli specializzandi in medicina di base vincolando quelle finanziate da fondi regionali alla permanenza dei nuovi medici per alcuni anni sul nostro territorio. L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane che concede più borse di studio a specializzandi in medicina. Sono quindi numerosi gli studenti che frequentano le specializzazioni nella nostra regione provenendo da tutto il Paese o dall’estero, per poi andare ad esercitare altrove. Occorre ripensare il sistema" conclude Liverani.

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