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Polo commerciale De Andrè, il M5S: "Un’altra inutile devastazione del paesaggio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Procedono spedite le cementificazioni sul suolo ravennate: ettari ed ettari di inutili centri commerciali, nuove lottizzazioni, parcheggi, centri direzionali. Raddoppio ESP (10 ettari), lottizzazione commerciale/residenziale Antica Milizia (7 ettari), molto altro, a cui si aggiunge il nuovo centro commerciale/direzionale “De Andrè” di circa 2 ettari discusso nell’ultimo Consiglio Comunale. Solo per i progetti citati, quasi trenta campi da calcio di suolo fertile consegnati al cemento. La cementificazione “De Andrè” costituirà  la nuova “porta di ingresso” alla via che conduce ai nostri luoghi turistici, in questo caso Punta Marina. Un’altra inutile devastazione del paesaggio storico tra il mare e la città, memorie rurali per sempre cancellate. Quale sia l’importanza per una città del “biglietto da visita” costituito dalle sue vie d’accesso lo dimostra il mesto percorso che accoglie il visitatore in arrivo dalla Faentina. 

La maggioranza parla di “occasioni da non perdere” e si compiace: a fronte di questa bella colata, i ravennati si troveranno realizzate, a spese dei cementificatori, ben quattro nuove rotonde. Altri raccontano di investimenti e di imprenditori coraggiosi. Ci chiediamo se davvero queste scelte porteranno vantaggio a qualcuno, con un mercato immobiliare saturo ed in picchiata, centri commerciali semivuoti o ripieni di paccottiglia a poco prezzo, o se si tratterà, per il vantaggio di pochi o dei soliti noti, dell’ennesimo inutile danno al nostro territorio, all’equilibrio ambientale, alla nostra economia, ai negozi di vicinato ed al centro storico.

Il paesaggio ed il suolo costituiscono un bene irripetibile, costruito in centinaia di anni attraverso il sapiente lavoro della natura e degli uomini; la nostra “civiltà”, smemorata e senza più regole, fagocita ingorda nell’indifferenza generale gli ultimi brandelli di quella che era forse la più bella nazione al mondo. Il Movimento 5 Stelle da sempre si batte per la tutela dei suoli e del paesaggio, dei luoghi irripetibili dell’unico nostro vero patrimonio: il territorio, la civiltà, la storia e la cultura italiana. Chiede a gran voce, in questo campo come molti altri, una vera presa di coscienza ed una svolta coraggiosa in grado di precorrere i tempi e di salvare il salvabile.

Riportiamo il commento di Vittorio Emiliani, intellettuale italiano da sempre difensore dei tesori culturali del Belpaese dopo l'approvazione, nell’indifferenza generale, della “decima (!) riforma del MibacT”: il De profundis cantato dal Governo alle Soprintendenze e alle leggi di tutela volute da Corrado Ricci e da Luigi Rava.“Per Renzi”, denuncia Emiliani, “La modernizzazione, vuol dire lasciar correre senza penetranti controlli tecnico-scientifici, paesaggistici, ambientali, le grandi opere, l’edilizia speculativa, i centri commerciali e quanto devasta un paesaggio già fortemente intaccato, con tutto il cemento e l’asfalto che esse comportano e che già ci regala il record europeo di consumo di suolo: 70 ettari al giorno. Il doppio e oltre del consumo medio europeo”. Anche Ravenna tiene il passo".
 

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