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Ponte di Grattacoppa, difficile la riapertura a marzo. Verlicchi (la Pigna): "Slitterà a fine maggio"

Quando riaprirà il ponte sul Lamone? Al momento la data, almeno sulla carta, rimane quella del 23 marzo, anche se a guardare il cantiere pare difficile pensare che la struttura - chiusa da due anni esatti - possa essere pronta per il taglio del nastro nel giro di due settimane

Quando riaprirà il ponte sul Lamone? Al momento la data, almeno sulla carta, rimane quella del 23 marzo, anche se a guardare il cantiere pare difficile pensare che la struttura - chiusa da due anni esatti - possa essere pronta per il taglio del nastro nel giro di due settimane. Durante la commissione di ieri per esaminare la petizione presentata dai residenti per chiedere ristori, l'assessora Federica del Conte ha ribadito che al momento la ditta che esegue i lavori al momento non ha comunicato ulteriori ritardi.

Ma intanto, visti i numerosi slittamenti avvenuti nei due anni di lavori, c'è chi già ipotizza che la riapertura possa avvenire più avanti, precisamente a fine maggio. "Attraverso una valutazione effettuata dai nostri tecnici, è emerso che occorreranno circa tre mesi da ora per la conclusione dei lavori sul ponte di Grattacoppa - precisa Veronica Verlicchi, capogruppo della Pigna - Un lasso di tempo che si va a sommare all'ingente ritardo e che aumenta i disagi e i danni per i residenti e per le attività economiche di Torri, Grattacoppa, Savarna, Conventello. Quella del 23 marzo sarà quindi l'ennesima data per la fine dei lavori annunciata in pompa magna da de Pascale e non rispettata. Una vera e propria farsa che scatena i suoi effetti nefasti sulle frazioni del nostro forese coinvolte dalla chiusura del Ponte".

Questo significa, secondo la consigliera, che per la riapertura "si dovrà aspettare la fine di maggio o l'inizio di giugno 2023. Ben due anni di ritardo rispetto alla prima scadenza annunciata per la primavera 2021. A questo quadro per nulla idilliaco si sommano poi altri ritardi e cantieri promessi ma mai partiti: quello della rotonda sulla SP 24, promesso da de Pascale nel settembre 2021 quando insieme al presidente della regione Stefano Bonaccini si era recato a Savarna per chiudere la campagna elettorale per la sua rielezione a sindaco. Un'opera che per competenza spetta alla Provincia di Ravenna - che vede a capo sempre de Pascale - ma che deve comunque avere il nulla osta dal Comune di Ravenna. Da qualche giorno, nel punto in cui la rotonda dovrà essere realizzata, è apparso un cartello che riporta alcuni dati relativi al progetto. L'installazione del cartello ha fatto pensare ad alcuni residenti di Savarna, che da li a poco il cantiere sarebbe partito. E invece nulla si è mosso e, a ben guardare, nel cartello non vengono riportate né la data di inizio, né la data di fine lavori. Informazione fondamentale e soprattutto obbligatoria per legge. Persino il Dirigente del Servizio Strade del Comune di Ravenna, da noi interpellato con una specifica richiesta atti, ha risposto che ad oggi ai suoi uffici non è arrivata alcuna comunicazione da parte della Provincia. Come possono prendere avvio i lavori se manca il nulla osta del Comune?".

"Per non parlare delle vicissitudini che hanno colpito la piastra polivalente del campo sportivo di Savarna: ormai non si contano più gli annunci di ripartenza dei lavori, ma in loco ancora non si vede muovere un granello di sabbia - continua Verlicchi - Restano poi in sospeso tutte le altre questioni relative al rifacimento di strade comunali e dei marciapiedi a dir poco dissestati che continuano ad essere ignorati dall'amministrazione de Pascale. Con buona pace dei Ravennati residenti a Savarna, Conventello, Grattacoppa e Torri che si vedono addirittura l'accesso all'aula del consiglio comunale sbarrato, quando vengono ad ascoltare le sedute delle commissioni in cui si parla di loro. Cosi si evita che possano protestare ancora per i loro diritti".

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