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Popolo della Famiglia: "Nuovo Centro Antidiscriminazioni Lgbt: perché spendere soldi dei ravennati per iniziative divisive?"

""Non abbiamo alcuna intenzione di farne una questione ideologica ma vogliamo entrarne nel merito: a Ravenna è necessario un cento contro le discriminazioni Lgbt?" si chiede De Carli

"Nuovo Centro Antidiscriminazioni Lgbt a Ravenna: perché spendere soldi dei ravennati per iniziative così divisive? Come sempre la sinistra locale finanzia iniziative strumentalmente utili a dare soldi alle realtà che le votano”: Mirko De Carli, consigliere comunale a Riolo Terme e consigliere nazionale de “Il Popolo della Famiglia”,  commenta così la nascita del centro antidiscriminazioni Lgbt a Ravenna.

"Non abbiamo alcuna intenzione di farne una questione ideologica ma vogliamo entrarne nel merito: a Ravenna è necessario un cento contro le discriminazioni Lgbt? Ha senso richiedere decine di migliaia di euro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e spendere 13.000 di soldi di cittadini ravennati per una simile iniziativa? Quante meritevoli iniziative sociali vivono di risorse proprie senza ricevere un euro dalla giunta De Pascale?", dichiara De Carli.

"Non rintracciamo un dato reale che siano uno a conferma di questa emergenza tale da far aprire un centro di ascolto e di lotta contro le discriminazioni Lgbt: non lo troviamo perché non esiste e perché la sinistra locale continua a finanziare iniziative divisive che hanno l’unico scopo di dare soddisfazioni alle componenti più estremiste della loro maggioranza. A questo punto che ne dite di spendere questi soldi meglio e lasciare ai privati e alle loro risorse simili iniziative ben distanti dal bene comune?” conclude De Carli. 

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